L'intervento autorevole da parte del VicePresidente del Centro
di Formazione del C.N.F. , Avv. Alarico Mariani Marini, sullo
scorso numero di Guida al Diritto, ci trova sostanzialmente
d'accordo sull'utilizzazione della parola "degrado", se riferita
all'attuale sistema di accesso alla professione forense.
La valenza semantica che noi tuttavia intendiamo attribuire
al termine "degrado", nell'antescritto contesto, è funzionale
alla stigmatizzazione di un esame professionale che si sta
viepiù avvicinando ad un concorso, più che ad una reale prova
di abilitazione. La palese discrasia di percentuali di neoavvocati
che investe i differenti Distretti di Corte d'Appello Italiani,
richiede un intervento non più procrastinabile.
L'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati non può non
raccogliere il grido d'allarme che si solleva da migliaia
di colleghi italiani che si trovano costantemente a dover
rinviare l'appuntamento con l'accesso al mondo della professione
forense: come si può davvero ritenere plausibile che il 78%
dei candidati alla sessione di esami 2001 del Distretto di
Bologna od il 73 % di quelli del Distretto di Roma, solo a
titolo esemplificativo, sia "inidoneo" a svolgere la professione
forense... il resto dell'articolo lo puoi trovare su Diritto.it
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