O REFERENDUM O PETIZIONE A DIFESA DEGLI STUDI LEGALI ITALIANI
I praticanti e giovani avvocati dell'A.N.P.A. si mobilitano
in favore della base dell'avvocatura italiana e quindi
contro i lavori della Commissione Ministeriale Siliquini
in tema di accesso alle professioni legali.
Proponiamo espressamente al Presidente del C.N.F. Alpa
di convocare al più presto un referendum interno
all'avvocatura italiana, come avvenne nel 1998 sul famigerato
Decreto Mirone, al fine di verificare se la classe forense
intende continuare a formare nei propri studi legali i
praticanti a 360° e per l’intero biennio -non solo
part-time.
Non crediamo esista alcuno studio legale che sia disposto
ad abdicare in favore delle lezioni forensi o praticante
avvocato che preferisca frequentare obbligatoriamente
lezioni "formative" a pagamento piuttosto che
curare il proficuo rapporto intuitu personae che da decenni
lega gli avvocati con i propri giovani Colleghi, e quest'ultimi
con i propri clienti.
Non crediamo sia opportuno "svuotare" gli studi
legali di praticanti avvocati per gran parte del biennio
di tirocinio forense, senza consultare coloro i quali
subiranno i danni da questa controriforma in tema di accesso
alla professione forense.
Nel caso in cui non si dovesse dare la voce alla base
dell'avvocatura italiana, che è poi quella stessa
cui viene poi richiesto il consenso in sede di elezioni
forensi, l'A.N.P.A. darà il via ad una petizione
forense in tutti i Fori Italiani al fine di rappresentare
la netta contrarietà dell'avvocatura italiana a
riforme "epocali" imposte dall'alto.
Siamo a Vostra disposizione all'indirizzo mail redazione@anpaitalia.it
per contribuire alla petizione nazionale o per offerta
di un fattivo supporto.