return to home page
   




[12 ottobre 2004]


O REFERENDUM O PETIZIONE A DIFESA DEGLI STUDI LEGALI ITALIANI



I praticanti e giovani avvocati dell'A.N.P.A. si mobilitano in favore della base dell'avvocatura italiana e quindi contro i lavori della Commissione Ministeriale Siliquini in tema di accesso alle professioni legali.

Proponiamo espressamente al Presidente del C.N.F. Alpa di convocare al più presto un referendum interno all'avvocatura italiana, come avvenne nel 1998 sul famigerato Decreto Mirone, al fine di verificare se la classe forense intende continuare a formare nei propri studi legali i praticanti a 360° e per l’intero biennio -non solo part-time.

Non crediamo esista alcuno studio legale che sia disposto ad abdicare in favore delle lezioni forensi o praticante avvocato che preferisca frequentare obbligatoriamente lezioni "formative" a pagamento piuttosto che curare il proficuo rapporto intuitu personae che da decenni lega gli avvocati con i propri giovani Colleghi, e quest'ultimi con i propri clienti.

Non crediamo sia opportuno "svuotare" gli studi legali di praticanti avvocati per gran parte del biennio di tirocinio forense, senza consultare coloro i quali subiranno i danni da questa controriforma in tema di accesso alla professione forense.

Nel caso in cui non si dovesse dare la voce alla base dell'avvocatura italiana, che è poi quella stessa cui viene poi richiesto il consenso in sede di elezioni forensi, l'A.N.P.A. darà il via ad una petizione forense in tutti i Fori Italiani al fine di rappresentare la netta contrarietà dell'avvocatura italiana a riforme "epocali" imposte dall'alto.

Siamo a Vostra disposizione all'indirizzo mail redazione@anpaitalia.it per contribuire alla petizione nazionale o per offerta di un fattivo supporto.