da
www.dirittoegiustizia.it del 27.05.2005
Libera professione (intellettuale) in libero
Stato: Anpa contro tutti
«I praticanti ed i giovani avvocati salutano con
immenso favore le istanze di liberalizzazione
delle professioni intellettuali espresse oggi
dal Presidente Montezemolo all'assemblea di
Confindustria 2005». Ad affermarlo ieri è stato
il presidente dell'Associazione nazionale
praticanti e avvocati Gaetano Romano.
«Concordiamo pienamente con il Presidente
Montezemolo - ha detto Romano - specie nella
parte in cui chiede l'immissione di forti dosi
di concorrenza nel settore delle libere
professioni. È da anni che i giovani legali
italiani denunziano la chiusura corporativa
nella professione forense».
«È assolutamente necessario - ha continuato -
adottare un assai minore tasso di
regolamentazione che innalzi il grado di
competitività del sistema ordinistico italiano».
L'Associazione nazionale praticanti e avvocati
«chiede invero da tempo di abbattere sia le
barriere corporative che ostano ad un equo
accesso alla professione legale per i praticanti
avvocati, sia l'abolizione delle tariffe minime
forensi che "ingessano" il sistema a danno dei
Giovani avvocati nei primi anni della propria
carriera professionale».
I praticanti ed i Giovani avvocati «chiedono al
Governo di accogliere senza ritardo queste
istanze affinchè si blocchi l'inesorabile
declino delle libere professioni». «L'Anpa -
conclude Romano - rileva con preoccupazione come
si stia creando una pericolosa frattura nel
mondo forense tra i 60 mila praticanti ed i
giovani avvocati da una parte e l'avvocatura
Cassazionista dall'altra che sembrano
rappresentare interessi diversi e talvolta
contrastanti».
Di seguito altri interventi dell'A.N.P.A. in
favore dei Praticanti e dei Giovani Avvocati
Italiani.