Delegazione
A.N.P.A. all'inaugurazione dell'Anno Forense
presso il Ministero di Giustizia
Una delegazione
A.N.P.A. ha rappresentato i nostri Praticanti e
Giovani Avvocati all'inaugurazione dell'anno
forense presso il Ministero di Giustizia.
L'A.N.P.A. ringrazia
il Consiglio Nazionale Forense per l'ospitalità
riservataci.
Di seguito un articolo del Sole 24 Ore del
17.03.2005 in cui ,nell'ambito del commento
all'inaugurazione dell'anno forense, viene dato
atto all'A.N.P.A. di opporsi al "giro di vite"
sugli esami di avvocato e quindi alle prossime
percentuali di idonei "equiparate verso il
basso".
IL SOLE 24 ORE
Inaugurazione dell'anno forense / La relazione
del presidente Alpa
Legali, riforma su misura
La disciplina non deve stravolgere i valori
fondanti dell'avvocatura
ROMA . « Non intendiamo conservare privilegi, né
godere di rendite di posizione, né chiudere il
mercato ai giovani, né rifiutare ottusamente gli
adeguamenti richiesti dalla modernità » . A
pronunciare queste parole in rappresentanza dei
160mila avvocati è il presidente del Consiglio
nazionale forense, Guido Alpa, alla cerimonia di
inaugurazione dell'attività, che si è svolta
ieri a Roma al ministero della Giustizia.Alpa
non si è limitato alla difesa della posizione
dei legali sui progetti di riforma che
dovrebbero adeguare il settore dei servizi
legali alla liberalizzazione chiesta dall'Unione
europea con il Rapporto Monti. L'obiettivo del
Cnf è anche evitare che la professione esca "
stravolta" da interventi normativi inopportuni,
« che rischiano di evaporarne la specificità e
di mortificare i valori fondanti».Nel tracciare
un bilancio della categoria, Guido Alpa ha
ribadito il ruolo consultivo del Cnf nei
confronti del Governo e del Parlamento, «
previsto legislativamente tra le sue funzioni
essenziali ma
esercitato in via spontanea e per dovere di
collaborazione, piuttosto che per la
sollecitazione dei suoi naturali interlocutori
istituzionali ». E a proposito della riforma
dell'ordinamento giudiziario, il presidente del
Cnf ha riconosciuto come « il testo rielaborato
dopo il rinvio del Capo dello Stato, appaia
equilibrato » . Tuttavia, il provvedimento non è
« risolutivo per la crisi dell'amministrazione
della giustizia, né può considerarsi intervento
prioritario. Ben altre - ha affermato Alpa -
sono le carenze che affliggono giudici,
tribunali e avvocati».
Un giudizio chiaro, espresso alla presenza di
una qualificata platea: il ministro della
Giustizia Roberto Castelli, il sottosegretario
Michele Vietti, il vice presidente del Csm
Virginio Rognoni, i vice presidenti della Corte
costituzionale Fernanda Contri e Carlo
Mezzanotte, il primo presidente della Cassazione
Nicola Marvulli e il procuratore generale
Francesco Favara.
Sulle questioni dei " prezzi" minimi delle
prestazioni, dell'antiriciclaggio e della
consulenza legale Alpa sceglie, invece, la
strategia del " contrattacco": « La deontologia
e le tariffe minime non sono un privilegio, ma
piuttosto un modo per assicurare ai clienti
qualità nella prestazione ».
A confermarlo è il bilancio positivo sul fronte
disciplinare: 303 decisioni assunte, contrazione
dei tempi di deposito delle decisioni,
smaltimento quasi completo dell'arretrato. In
cantiere anche una revisione del codice di
condotta dei legali: pubblicità informativa e
adeguamento alle regole della privacy le
prossime novità. Il potenziamento delle scuole
forensi dovrebbe presidiare la crescita
dell'avvocatura, che da « ceto di élite è ormai
diventata una categoria di massa » . « Ogni anno
- denuncia Alpa - 15mila legali fanno il loro
ingresso negli Albi, sicché nel volgere di un
decennio il numero sfiorerà le trecentomila
unità » . Il problema - per il vertice del Cnf -
è « ampliare il mercato » , per garantire « una
vita decorosa a tutti » . Una possibilità è la
riserva sulla consulenza legale, sul modello
portoghese.Il ministro Castelli, invece, ha
rivendicato la bontà della riforma sugli esami
di abilitazione: il decreto legge ha determinato
una netta diminuzione dei partecipanti che
sceglievano una sede più favorevole rispetto a
quella dove avevano svolto la pratica. Ma il
giro di vite è osteggiato dall'Anpa,
l'associazione nazionale praticanti e avvocati.
Carmine De Pascale