TUTTI IN PIAZZA CONTRO LA RIFORMA ALFANO AI DANNI DELLA CLASSE FORENSE E DEI CONSUMATORI; LA NOSTRA BATTAGLIA CONTRO LA RIFORMA "ANTIAVVOCATI" SUI MASS MEDIA ; INTERVISTA UGAI SU RADIO 24 NELLA TRASMISSIONE "UN ABUSO AL GIORNO LEVA IL CODICE D'INTORNO" ; L' UGAI INVITATA DAL "JUNIOR LAWYERS DIVISION OF THE LAW SOCIETY OF ENGLAND & WALES" ALL' " INTERNATIONAL WEEKEND A LONDRA 25/26 SETTEMBRE 2009" 

 

dentro si legge questo contenuto

 

 

IO PARTECIPERO' ALLA MANIFESTAZIONE A ROMA VS LA CONTRORIFORMA FORENSE

SU FACEBOOK :http://www.facebook.com/group.php?gid=158795769355&ref=ss

 

IO CI SARO' A ROMA SABATO 28.11.09 DALLE 0RE 15.00 PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE VS LA CONTRORIFORMA FORENSE
SABATO 28 NOVEMBRE 2009 LA MANIFESTAZIONE SI TERRA' A PIAZZA NAVONA.

Orario di incontro ORE 15.
La manifestazione è aperta, oltre agli interessati direttamente dalla riforma, anche ai cittadini ed ai consumatori che saranno indirettamente colpiti dalle nuove spese, incombenze e vessazioni previste dalla controriforma per la base della classe forense .
Sarà gradita, per i legali e tra questi per chi la possiede (se non la possiede non importa), la Toga per dare maggiore risalto alla manifestazione.----------------------------------------------------------------

(PER ESSERE AGGIORNATI SULLA MANIFESTAZIONE CONSULTATE ANCHE IL LINK  http://www.unionegiovaniavvocati.it/viewforum.php?f=21 , ISCRIVETEVI GRATUITAMENTE ALLA NEWSLETTER redazione@ugai.it  o su FACEBOOK http://www.facebook.com/pages/UGAI-Unione-Giovani-Avvocati-Italiani/86129158745?_fb_noscript=1  o su Twitter http://www.twitter.com/ugaiavvocati )

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VOLANTINO UFFICIALE MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA RIFORMA ANTIAVVOCATI.SCARICATE,STAMPATE ED AFFIGGETE ILVOLANTINO NEL VOSTRO FORO (il contenuto non èmutabile).

O

scorrendo la discussione qui

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Isidoro Trovato, 30/10/09 pag. 35 RICHIAMATO ANCHE IN PRIMA PAGINA DAL CORRIERE DELLA SERA IN BASSO A DESTRA http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=NUHH7


Non sarà semplice e non sarà indolore. La riforma dell'ordinamento forense, attualmente in discussione alla Commissione giustizia del Senato, provoca ancora una profonda spaccatura all'interno dell'avvocatura italiana. Da una parte il Consiglio nazionale forense, guidato da Guido Alpa, con tutta la schiera dell'associativismo istituzionale, dall' altra il popolo dei giovani avvocati e dei piccoli studi legali. La prima mossa l'hanno fatta gli organismi istituzionali divulgando un documento nel quale si stila un decalogo di principi irrinunciabili che dovranno essere contenuti nel nuovo testo di riforma dell'Ordine. Tra i punti più «caldi» del decalogo c'è sicuramente «la continuità dell'esercizio professionale come condizione di permanenza nell'albo». È questa la richiesta che scatena il dissenso dell'Ugai (Unione giovani avvocati). «La verità è che con questa riforma si vogliono eliminare circa 50 mila avvocati iscritti all'Albo — afferma Gaetano Romano, presidente Ugai —, cancellati perché non dichiarano una soglia minima di reddito. È una manovra per stanare gli evasori? Non credo che un evasore sarebbe così sprovveduto da dichiarare un reddito addirittura al di sotto la soglia minima. Basta stare appena sopra per vivere tranquillo. E allora si tratta solo di una selezione della razza» .......................................

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Un piccolo studio a rischio con la riforma da Corriere della Sera 08.10.2009

Dopo una laurea con 110 e lode e una votazione di 270/300 all’esame per l’avvocatura, Francesca Nobili ( foto) era legittimamente convinta che le si schiudesse una carriera professionale piena di soddisfazioni. «La realtà è stata subito più dura — ammette Francesca — mi è toccato dover lavorare dodici ore al giorno per mille euro al mese, senza tutele e garanzie. Al punto che dopo un’operazione alla schiena ho dovuto andare a lavoro con le stampelle per non perdere il posto». Così, per sopravvivere, Francesca ha deciso di mettersi in proprio ma è stata investita dalla crisi: pochi clienti e con pochi soldi in tasca. Adesso però i pericoli arrivano da altre parti. «In Italia è la seconda volta che una legge chiede la cancellazione di avvocati dall’albo: la prima volta è successo agli avvocati ebrei a seguito delle leggi razziali. La seconda è per il testo attualmente in commissione giustizia al Senato. Quella è una legge sfolla-avvocati, propone la cancellazione dall’albo per chi non raggiunge un minimo di guadagno annuale. Lo spacciano come un sistema per contrastare l’evasione. Falso. Volete trovare gli evasori? Provate a chiedere come fa, chi dichiara un reddito da 30 mila euro l’anno, a permettersi l’affitto di uno studio in centro a Roma».

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“AVVOCATI E CITTADINI IN PIAZZA A ROMA SABATO 28 NOVEMBRE DIRANNO NO ALLA CONTRORIFORMA FORENSE”

“Sabato 28 novembre dalle ore 15.30 l’Unione dei Giovani Avvocati Italiani ha organizzato una manifestazione in Piazza Navona a Roma per dare la possibilità ai cittadini ed agli avvocati di esprimere pubblicamente il proprio no alla controriforma forense. Si tratta infatti di una riforma favorevole alle gerarchie ordinistiche ma contro la base della classe forense, i consumatori ed il sistema produttivo italiano.Secondi i calcoli fatti saranno circa 50.000 gli avvocati cancellati dagli albi professionali a causa dell’ illiberale normativa sulla continuità professionale basata su un reddito minimo. Questa norma, che probabilmente tramuterà gli ordini professionali in controllori fiscali , di concerto con l’agenzia delle entrate, dei redditi degli avvocati , nasconde forse anche un inaccettabile preconcetto per cui i professionisti sarebbero tutti evasori da stanare. Gli avvocati ,a rischio cancellazione dall’albo professionale per non continuità professionale, saranno indotti ad incardinare cause, anche pretestuose, con gravissimo danno per il sistema giustizia e per i cittadini.Tutti gli avvocati “superstiti” all’interno degli albi dovranno subire nuove balzelli ed incombenze che renderanno quasi impossibile la libera professione forense. Ricordiamo l’assicurazione civile obbligatoria che servirà solo a riempire le casse delle compagnie assicurative ,a danno della base della classe forense, ed ad aumentare il rischio di pretestuose azioni legali contro gli avvocati (come avviene da anni contro i medici).
Stesso discorso per il nuovo iter per essere iscritti nei nuovi elenchi degli specialisti caratterizzato da nuovi esami professionali e nuove spese. Tutto ciò andrà a ripercuotersi sulle tariffe applicate ai cittadini dagli avvocati che dovranno pur trovare un modo per resistere alle nuove insostenibili incombenze.

L’obbligo di frequenza delle scuole forensi a pagamento per i praticanti obbligherà questi ultimi a collaborare solo parzialmente con il proprio dominus; tutto ciò produrrà danno sia al tirocinante, sia allo studio di appartenenza.
Nella riforma è confermato anche il cd “business” della formazione a spese dei legali; dalla formazione coattiva verranno esclusi anche i docenti ed i politici (si va dai Parlamentari Europei agli assessori). Il tutto a danno degli altri avvocati, non rientranti in queste categorie, che rimarrebbero gli unici a dovere sostenere i costi - che ricadranno sui consumatori - e le perdite di tempo per la formazione coattiva.
L’abolizione dell’abilitazione automatica per diventare cassazionista - voluta sostanzialmente dal Consiglio Nazionale Forense composto solo da avvocati già cassazionisti - risponde ad una miopia gerontocratica che vede i giovani avvocati bersagli predestinati della riforma.
La manifestazione si svolgerà in forma statica in Piazza Navona, e non a mezzo corteo, perché - per questa prima nostra protesta pubblica - si è pensato di non arrecare disagi ai cittadini che saranno nostri alleati interessati in questa battaglia per bloccare la controriforma forense.

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http://www.libero-news.it/adnkronos/view/221743
GIUSTIZIA: GIOVANI AVVOCATI, IN PIAZZA CONTRO RIFORMA FORENSE DI ALFANO

 


Roma, 11 nov. (Adnkronos) - Sabato 28 novembre, dalle 15.30, l'Unione dei giovani avvocati italiani ha organizzato una manifestazione in Piazza Navona, a Roma, "per dare la possibilita' ai cittadini e agli avvocati di esprimere pubblicamente il proprio no alla controriforma forense piu' volte annunciata dal ministro Alfano". Per il presidedente dell'Ugai, Gaetano Romano, "si tratta infatti di una riforma favorevole alle gerarchie ordinistiche ma contro la base della classe forense, i consumatori ed il sistema produttivo italiano".

 

"La controriforma forense -si legge in una nota- pendente in Commissione Giustizia al Senato della Repubblica, farebbe retroagire il sistema professionale italiano, non solo al periodo pre-liberalizzazioni degli ultimi anni, ma contenutisticamente ad una fase addirittura antecedente il fascismo, periodo a cui risale l'ultima legge professionale".

 

"La manifestazione -conclude Romano- si svolgera' in forma statica in Piazza Navona, e non a mezzo corteo, perche', per questa prima nostra protesta pubblica contro la riforma, si e' pensato di non arrecare disagi ai cittadini che saranno nostri alleati interessati in questa battaglia per bloccare la controriforma forense".

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http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=25443
GIUSTIZIA. Giovani Avvocati in piazza per dire no alla riforma forense
10/11/2009 - 11:21

 

Sabato 28 novembre dalle ore 15.30 l'Unione dei Giovani Avvocati Italiani (UGAI) ha organizzato una manifestazione in Piazza Navona a Roma per esprimere il proprio dissenso alla controriforma forense. Si tratta infatti di una riforma favorevole alle gerarchie ordinistiche ma contro la base della classe forense, i consumatori ed il sistema produttivo italiano.L'UGAI stima che saranno circa 50.000 gli avvocati cancellati dagli albi professionali a causa dell' illiberale normativa sulla continuità professionale. Ciò comporterà che gli avvocati a rischio incardineranno cause, anche pretestuose, con gravissimo danno per il sistema giustizia e per i cittadini. Inoltre non è trascurabile il fatto che si assisterà ad un aumento delle tariffe a causa del diminuito numero di avvocati iscritti agli albi.L'UGAI auspica la presenza alla manifestazione di tutte le associazioni dei consumatori perchè la controriforma forense mira a scaricare sui consumatori e sulla base degli avvocati i costi derivanti dalla necessità di dare ancora più poteri a quei carrozzoni burocratici chiamati "ordini professionali".

 

2009 - redattore: VC

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Riforma forense : avvocati e cittadini in piazza il 28 novembre
di staff

 

Sabato 28 novembre dalle ore 15.30 l’Unione dei Giovani Avvocati Italiani ha organizzato una manifestazione in Piazza Navona a Roma per dare la possibilità ai cittadini ed agli avvocati di esprimere pubblicamente il proprio no alla controriforma forense."Si tratta infatti - secondo il presidente UGAI, Gaetano Romano - di una riforma favorevole alle gerarchie ordinistiche ma contro la base della classe forense, i consumatori ed il sistema produttivo italiano. Secondi i calcoli fatti saranno circa 50.000 gli avvocati cancellati dagli albi professionali a causa dell’ illiberale normativa sulla continuità professionale. Gli avvocati a rischio cancellazione dall’albo professionale per non continuità professionale saranno indotti ad incardinare cause, anche pretestuose, con gravissimo danno per il sistema giustizia e per i cittadini".Inoltre, commenta Romano, "Tutti gli avvocati 'superstiti' all’interno degli albi dovranno subire nuove balzelli ed incombenze che renderanno quasi impossibile la libera professione forense. Stesso discorso per il nuovo iter per essere iscritti nei nuovi elenchi degli specialisti caratterizzato da nuovi esami professionali e nuove spese. Tutto ciò andrà a ripercuotersi sulle tariffe applicate ai cittadini dagli avvocati che dovranno pur trovare un modo per resistere alle nuove insostenibili incombenze".Nella riforma, lamenta l'UGAI, "e' confermato anche il cosiddetto 'business' della formazione a spese dei legali; dalla formazione coattiva verranno esclusi anche i docenti ed i politici (si va dai Parlamentari Europei agli assessori). Il tutto a danno degli altri avvocati, non rientranti in queste categorie, che rimarrebbero gli unici a dovere sostenere i costi - che ricadranno sui consumatori - e le perdite di tempo per la formazione coattiva".Critiche anche per l'abolizione dell’abilitazione automatica per diventare cassazionista "voluta sostanzialmente dal Consiglio Nazionale Forense composto solo da avvocati già cassazionisti - risponde ad una miopia gerontocratica che vede i giovani avvocati bersagli predestinati della riforma", chiosa Romano.I giovani avvocati UGAI hanno scelto una manifestazione di piazza e non un corteo, perche' - per la loro prima protesta pubblica - hanno pensato "di non arrecare disagi ai cittadini che saranno nostri alleati interessati in questa battaglia per bloccare la controriforma forense".

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Da Guida al Diritto online

UGAI: Il 28 novembre avvocati in piazza contro la riforma

Giovani avvocati in piazza a Roma il prossimo 28 novembre. L'Ugai ha infatti annunciato l'intenzione di manifestare contro i progetti di riforma dell'ordinamento professionale che risulterebbe favorevole solo "alle gerarchie ordinistiche". Tra i punti maggiormente criticati dall'Unione, c'è la regola della continuità professionale basata su un reddito minimo, che finirà per cancellare circa 50mila avvocati dagli albi. Da rivedere anche la previsione dell'iter da seguire per essere inclusi nei nuovi elenchi specialisti, caratterizzato da nuove spese da sostenere, che si prevede saranno sopportate necessariamente anche dai cittadini. Poi, l'obbligo di frequenza delle scuole di specializzazione per le professioni legali, imposto dalla riforma ai praticanti, renderà più difficile il rapporto dei giovani aspiranti legali con il proprio dominus, oltre che, anche in questo caso, arrecare danni in termini di tempo e di spese sia ai titolari degli studi che ai neolaureati. L'appuntamento è per il 28 novembre a Piazza Navona

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La riforma forense dimentica i piccoli avvocati da mondoprofessionisti.it

 

Gentilissimo Direttore, Nei giorni scorsi,dopo aver letto un articolo sulla sua rivista che parlava della riforma forense e della necessità di una condivisione di tutte le parti,dopo un attimo di riflessione ho sentito la necessità di esternare,con un po’ di veemenza certamente i miei sentimenti di delusione e anche di sconcerto. Mi sento estranea a questo sistema,alle decisioni prese dai quei rappresentanti dell'avvocatura che non conoscono i veri problemi della "piccola avvocatura". Sono lontani dalla nostra quotidianità,dalle nostre problematiche. Esterno tutto il mio rispetto per loro,ma sono distanti da me... Sono distanti da noi... che non siamo titolari di uno studio legale associato che non siamo difensori di grandi aziende, grandi società, che non rivestiamo la figura di fiduciari di compagnie assicuratrici Noi siamo quelli che combattono piccole battaglie legali quotidiane quelli che hanno dovuto lottare per conquistare un'illusoria autonomia quelli che dopo 15 anni di lotte....pensano di aver sbagliato tutto ... Perché secondo questo progetto di legge ... Sei avvocato solo se hai un reddito....elevato! Non conta nulla il tuo rigore morale il rispetto per la professione, per i clienti, per colleghi..... mi chiedo una cosa.... Ma chi la condivide...la riforma della professione? noi piccoli avvocati ......quelli che hanno studiato una vita..con passione.... che hanno svolgo la pratica facendosi sfruttare come schiavi dal maestro di turno, che dopo anni di gavetta si sono affrancati dallo schiavismo della casta professionale che hanno aperto una partita iva, che hanno condiviso con altri colleghi affrancati un piccolo studio iscritti nell'elenco dei difensori di ufficio non schierati politicamente non rientranti nella lista dei notabili di turno dei figli di ... non rientranti nella lista degli avvocati per discendenza che spadroneggiano in tutte le città di Italia.
Avv. Angela Spani - Faenza

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L'Ugai in piazza il 28 novembre contro la riforma della professione
Sabato 28 novembre, dalle ore 15.30, l’Unione dei Giovani Avvocati Italiani (Ugai) ha organizzato una manifestazione a Roma, in piazza Navona, per dare la possibilità a semplici cittadini ed avvocati di esprimere il proprio “no” alla riforma forense.L'Ugai valuta infatti la riforma – definita “controriforma” - come strumento di tutela delle gerarchie ordinistiche, contrario all'interesse della base della classe forense, dei consumatori e del sistema produttivo italiano.“La controriforma forense – si legge nel comunicato dei Giovani Avvocati – farà retroagire l’assetto professionale italiano addirittura a prima del periodo fascista, con ripercussioni, a livello di competitività, non solo sulle law firms italiane ma anche sui piccoli e medi studi legali italiani”.

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POL - Giustizia, il 28/11 giovani
avvocati in piazza contro riforma Alfano
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=994644#news_id_994644

 


POL - Giustizia, il 28/11 giovani avvocati in piazza contro riforma Alfano

 

Roma, 12 nov (Velino) - “Sabato 28 novembre dalle 15.30 l’Unione dei giovani avvocati italiani ha organizzato una manifestazione in piazza Navona a Roma per dare la possibilità ai cittadini e agli avvocati di esprimere pu.....

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Pagina 36 (3 ottobre 2009) - Corriere della Sera

La lente
Avvocati in formazione continua, politici esclusi

 

Il primo settembre del 2007 per gli avvocati è diventata obbligatoria la formazione continua. Tutti i professionisti iscritti all' Albo devono partecipare a quelli che sono definiti eventi di formazione per non incorrere in un illecito disciplinare. Il regolamento approvato dal Consiglio nazionale forense, si è tradotto in un costo soprattutto per i giovani avvocati, considerato che i corsi e seminari gratuiti organizzati da Ordine e associazioni professionali risultano del tutto insufficienti. Quindi per aggiornarsi bisogna pagare. Attualmente è in discussione alla commissione giustizia del Senato il disegno di legge per la riforma dell' ordine: all' articolo 10 si ribadisce l' obbligatorietà della formazione continua per tutti gli avvocati, tranne alcuni. Ad essere esentati dal controllo dell' obbligo di formazione continua ci sono «gli avvocati membri del Parlamento nazionale ed europeo, i consiglieri regionali; i presidenti di provincia e gli assessori provinciali; i sindaci e gli assessori di comuni con popolazione superiore a centomila abitanti». Come dire: per i politici in toga la preparazione può essere un optional. Isidoro Trovato

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Corriere della Sera (Economia) 21/9/09 pag 2

 

Lo speciale balzello dei corsi di formazione per i giovani in toga Dal primo settembre del 2007 tutti gli avvocati hanno l'obbligo alla formazione continua.

 

Qualsiasi professionista iscritto all'Albo o praticante abilitato al patrocinio ha il dovere deontologico di aggiornare la propria preparazione professionale. Per farlo, devepartecipare ai cosiddetti «eventi di formazione» e raggiungere nel corso del triennio 90 crediti formativi, altrimenti incorre in un illecito disciplinare. È quanto prevede il regolamento approvato dal Consiglio Nazionale Forense. La norma di fatto introduce un costo che grava soprattutto sui giovani avvocati. Questo perché, anche se esistono corsi e seminari gratuiti organizzati da Ordini e associazioni professionali, il numero di avvocati è  così alto che i corsi non possono coprire l'esigenza della categoria. Per esempio, un corso che dà diritto a 20 crediti costa in media 500 euro più Iva, ma esistono Master che arrivano a costare anche 5mila euro. «Il nostro regolamento - precisa Nicola Bianchi, coordinatore della commissione per l'assegnazione dei crediti formativi del Cnf prevede che la formazione fatta dagli ordini professionali e dalle associazioni forensi sia gratuita.A noi risulta che l'offerta formativa sia sufficiente». Ma era proprio necessario introdurre l'obbligo? «In Italia gli avvocati sono stati gli ultimi professionisti ad avere il dovere alla formazione continua che è obbligatoria in tutto il mondo».

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I GRUPPI SU FACEBOOK CONTRO LA RIFORMA

 

IO PARTECIPERO' ALLA MANIFESTAZIONE A ROMA VS LA CONTRORIFORMA FORENSE http://www.facebook.com/group.php?gid=158795769355&ref=ss

 


AVVOCATI UNITI PER BLOCCARE LA RIFORMA ALFANO CONTRO LA CLASSE FORENSE
http://www.facebook.com/group.php?gid=40009317333&ref=share
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INVIAMO FAX VS LEGGE CANCELLA AVVOCATI PER NON CONTINUITA' PROFESSIONALE
http://www.facebook.com/group.php?gid=75847692005

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I GIOVANI AVVOCATI CONTRO INTRODUZIONE ESAME PER DIVENTARE CASSAZIONISTA
http://www.facebook.com/group.php?gid=57373271665&ref=mf

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RIFORMA ALFANO- CNF = ORDINI NUOVI TIRANNI FISCALI VS AVVOCATI ? NO GRAZIE
http://www.facebook.com/group.php?gid=56180009527&ref=ts

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I GIOVANI AVVOCATI CONTRO LA DE- FORMAZIONE COATTIVA A SPESE DEI LEGALI
http://www.facebook.com/group.php?gid=56180009527&ref=ts#/group.php?gid=55075768653&ref=ts

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CON RIFORMA FORENSE ALFANO PIU' RIGORE CON AVVOCATI D'UFFICIO (NON PAGATI)

 

 

 

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Questa riforma Alfano , per noi FAVOREVOLE ALLE GERARCHIE ORDINISTICHE ma CONTRARIA ALLA BASE DELL'AVVOCATURA , è supportata oltre che dal Consiglio Nazionale Forense, anche da alcune associazioni forensi (UCPI,OUA,Camere Civili,AIGA).Sono già partiti in poche settimane migliaia di fax dai Colleghi di tutta Italia, ma è necessario implementare ancora di più la protesta anche con l'aiuto ,se possibile, di questo gruppo.Vi invitiamo quindi ,non solo ad inviare, ma anche a sollecitare , non solo ovviamente gli altri Colleghi , ma anche i Vostri familiari, parenti, amici, conoscenti a solidarizzare con la nostra protesta e quindi ad inviare quanti più fax possibili

 

Vi invitiamo quindi ,non solo ad inviare, ma anche a sollecitare , non solo ovviamente gli altri Colleghi , ma anche i Vostri familiari, parenti, amici, conoscenti a solidarizzare con la nostra protesta e quindi ad inviare quanti più fax (anche dai luoghi professionali, da casa etc).

 

Per chi non possedesse un suo fax ,ovviamente è possibile inviarli da negozi per invio fax,cartolerie, centri telecom etc.

 


Inviare e far inviare in primo luogo i fax di protesta al numero 06 6791131 (uno dei fax diretti del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi).

 

In aggiunta, ma dopo quelli inviati al Premier, è possibile inviare i fax allo 06.68897951 (uno dei fax del Ministro della Giustizia On. Angelino Alfano)

 

Tutti fax con questo oggetto ed eguale contenuto

 

Oggetto :Uniti contro qualunque riforma forense

 

Alla C.A. Ill.mo Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi

 

Preg.mo Ministro della Giustizia On. Angelino Alfano

 


Contenuto: Con il presente fax esprimo la mia più totale avversione per qualunque riforma della professione di avvocato

 

Distinti Saluti

 

 

 

Nome e cognome.......
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In aggiunta ai fax di cui sopra inviare e far inviare un fax al numero 06 67063660 (Commissione Giustizia del Senato) ed al numero 06 6795350 (Commissione Giustizia della Camera)

 

con questo oggetto ed eguale contenuto

 

Oggetto :Uniti contro qualunque riforma forense

 


Alla C.A. Ill.mi Componenti Commissione Giustizia

 

Contenuto: Con il presente fax esprimo la mia più totale avversione per qualunque riforma forense

 

Distinti Saluti

 

Nome e cognome.......
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GIUSTIZIA:UNIONE GIOVANI AVVOCATI,RIFORMA FORENSE ILLIBERALE
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - 'Un tentativo illiberale di riforma della professione forense, un provvedimento a tutto vantaggio delle gerarchie ordinistiche e contro gli avvocati': e' il giudizio sulla riforma forense all' esame del Senato espresso da Gaetano Romano, presidente dell'Unione Giovani Avvocati Italiani, in un intervista a http://www.facebook.com/l/;Libertiamo. it, rivista on-line dell' associazione omonima presieduta dal deputato del Pdl Benedetto Della Vedova.'Non c'e' da criticare solo la maggioranza, ma tutti i partiti - osserva Romano -. Anche il Pd sta contribuendo ad un provvedimento che cancellera' le misure pro-concorrenza della legge Bersani. Tra i nostri iscritti all'associazione ci sono sicuramente elettori del Pd: consiglieremo loro di sostenere Bersani e non Franceschini, un avvocato cassazionista che si sta disinteressando di quanto sta avvenendo al Senato'.Il presidente dell' Ugai critica anche il Pdl, che 'sta accettando miopisticamente il tentativo di riforma: Non so in quale paese democratico il Parlamento si farebbe dettare la riforma da un'organizzazione come il Consiglio Nazionale Forense. Eppure e' proprio quanto sta avvenendo'. (ANSA).

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http://www.osservatoriosullalegalita.org/09/note/07lug3/2311avvojus.htm
Riforma forense punitiva per i giovani avvocati secondo UGAI
di osservatoriosullalegalita.org

 

"Persino il Ministro Alfano - forse con un minimo di pudicizia politica - ha bloccato ieri la riforma forense, favorevole alle gerachie ordinistiche, e contro la base della classe forense", lo ha dichiarato ieri l'avv. Gaetano Romano, presidente dell'Unione Giovani Avvocati Italiani, aggiungendo: "Siamo fieri di essere stati gli unici a non avere contribuito in alcun modo a redigere questa proposta di controriforma forense, supportata da enti istituzionali ed associazionistici forensi, che non riconosciamo da anni come nostri interlocutori." Nello specifico, spiega Romano, si vuole confermare innanzitutto il cd "business" della formazione coattiva ,a spese dei legali ,che tanto dissenso sta determinando nella base degli avvocati italiani, e che ha portato l'Ordine di Roma a rendere sostanzialmente non obbligatoria la formazione ove non se ne possa garantire la gratuità. "Nel comitato ristretto parlamentare - composto principalmente da avvocati cassazionisti - e' stata aggiunta una invereconda 'chicca', ovvero l'esenzione ex art 10 comma 2 dalla formazione coattiva per avvocati che patrocinano innanzi alle supreme corti, per i docenti e per i politici (si va dai Parlamentari Europei agli assessori!)" denuncia Romano "Il tutto a danno dei giovani avvocati che rimarrebbero gli unici a dovere sostenere i costi - che ricadranno sui consumatori - e le perdite di tempo per la formazione coattiva. Indegne della Repubblica italiana - fondata sul diritto al lavoro - le richieste di cancellazione dall'albo degli avvocati per asserita mancata continuità professionale". Inoltre "L'abolizione dell'abilitazione automatica per diventare cassazionista - voluta sostanzialmente dal Consiglio Nazionale Forense composto solo da avvocati già cassazionisti - risponde ad una miopia gerontocratica che vede i giovani avvocati quali unici bersagli predestinati della riforma - nota il presidente. L'iter per diventare specialista e l'assicurazione civile obbligatoria rappresentano rispettivamente perdite di tempo ed inedite spese per gli avvocati, la cui professione viene così burocratizzata ed il cui esercizio viene reso oltremodo oneroso. In ultimo, il Consiglio Nazionale Forense - invece di inserire delle legittime quote fisse di salvaguardia per le donne avvocato, inesistenti, al proprio interno - ha ritenuto di richiedere vergognosamente l'ultrattività del proprio organismo e di quelli territoriali (art. 64 comma 2). Crediamo che sia doveroso che ,chi ha sollecitato questa controriforma, si sottoponga al giudizio della base degli avvocati per le elezioni forensi di inizio 2010".In ultimo, l'UGAI sottolinea "come l'iter di discussione in Commissione Giustizia del Senato della Repubblica Italiana sia stato degno quasi di una 'Camera dei Fasci e delle Corporazioni' degli anni 2000, attesa che è stata invertita la prassi di una democrazia parlamentare di chiamare in audizione, enti asseritamente rappresentativi della categoria forense, solo dopo la redazione endoparlamentare di un progetto di legge. E' avvenuto per converso che sia stata delegata prima all' organo oggetto della riforma - paradossalmente proprio il Consiglio Nazionale Forense - la stesura di un progetto di legge per poi introdurre ulteriori elementi parlamentari peggiorativi di una riforma medievale".

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http://www.libertiamo.it/2009/07/21/giovani-avvocati-al-senato-tentativo-illiberale-di-riforma/
Giovani avvocati: al Senato tentativo illiberale di riforma
Inserito il 21 luglio 2009

 

“Un tentativo illiberale di riforma della professione forense, un provvedimento a tutto vantaggio delle gerarchie ordinistiche e contro gli avvocati”. E’ molto netto Gaetano Romano, presidente dell’Unione Giovani Avvocati Italiani, promotore di una protesta a suon di fax contro il progetto di riforma della professione forense in discussione al Senato.Per Romano “non c’è da criticare solo la maggioranza, ma tutti i partiti”, se – come pare – il progetto di riforma raccoglie ampi consensi trasversali. “Anche il Pd sta contribuendo ad un provvedimento che cancellerà le misure pro-concorrenza della legge Bersani. Tra i nostri iscritti all’associazione ci sono sicuramente elettori del Partito Democratico: consiglieremo loro di sostenere Bersani e non Franceschini, un avvocato cassazionista che si sta disinteressando a quanto sta avvenendo al Senato”.Se Sparta piange, Atene non ride: il Pd sarà connivente della “controriforma”, ma è il Pdl che la sta accettando miopisticamente. “Non so in quale paese democratico – commenta ancora Romano – il Parlamento si farebbe dettare la riforma da un’organizzazione come il Consiglio Nazionale Forense. Eppure è proprio quanto sta avvenendo”.All’avvocato Romano chiediamo qualche considerazione specifica sul testo in discussione. “Nella prima versione, c’era il parametro del reddito minimo per restare avvocato. Ora c’è la previsione di un decreto ministeriale con il quale il CNF sarà autorizzato ad individuare i criteri per valutare se un iscritto all’Ordine sta svolgendo l’attività professionale o meno”. Una versione molto pasticciata di studi di settore, insomma. “Già. Dove è finita la libertà di scegliere se e quanto esercitare la professione?”. Romano sottolinea una chicca non da poco: “Prevedono la formazione professionale continua, noi la definiamo “coattiva”, corsi obbligatori per tutti gli avvocati eccezion fatta per i cassazionisti, i docenti universitari e gli avvocati politici, siano ministri, parlamentari o persino sindaci!”. Insomma, Ghedini e Franceschini non hanno di che preoccuparsi. “Ma la formazione non dovrebbe essere una libera scelta del professionista per restare competitivo sul mercato?”.Sull’accesso alla professione – continua Romano – si sta realizzando un disastro: un test per poter iniziare il praticantato, scuole professionali obbligatorie a pagamento, un altro test per potere accedere all’esame di Stato! In quale paese d’Europa si costringe un laureato in giurisprudenza a tutto questo?”. Le parole di Gaetano Romano richiamano alla mente le storie (sempre più frequenti) di giovani italiani che scelgono la Spagna per diventare avvocati, per poi esercitare la professione nel nostro paese. Tutto legittimo e, a questo punto, quasi consigliabile.Parlando di Spagna chiediamo a Romano di dire la sua sulla questione dei “troppi avvocati”, spesso sollevata per richiamare la necessità di una maggiore severità nei criteri di accesso alla professione: “Non c’è uno straccio di cifra ufficiale. Il CNF parla di 213mila, ma in assenza di un Albo Ufficiale la cifra è azzardata. Se partiamo dal dato Censis del 2006, 153mila avvocati, e sommiamo i circa 15mila abilitati per sessione, avremmo circa 180mila professionisti. Ma dovremmo togliere decessi e pensionamenti”. Si dice sempre che a Roma ci sono gli stessi avvocati della Francia. Ma da tempo Romano ribadisce che il caso francese è un’eccezione europea: in Spagna sono 160mila (con una popolazione che è pari ai due terzi di quella italiana), in Germania 150mila.Sull’esistenza di una eventuale correlazione tra il numero di avvocati e l’aumento del contenzioso processuale, Romano rimanda alle considerazioni di Daniela Marchesi su lavoce.info, secondo cui “il fatto che si rilevi una correlazione tra numero dei processi e numero degli avvocati non dà indicazioni chiare sulle relazioni di causalità tra i due fenomeni”.Insomma, parlare con Romano sembra come incontrare un orso bianco in mezzo al deserto: un avvocato che chiede a gran voce, nel settore in cui lavora, più concorrenza, più mercato, più riferimento al merito professionale e meno corporativismo. Aria fresca.L’UGAI parteciperà all’incontro di presentazione del disegno di legge “Per aprire le professioni”, promosso da Libertiamo, con l’obiettivo dichiarato di contrastare con forza la controriforma in atto. “Qui non c’è da proporre emendamenti correttivi, c’è da presentare una versione completamente diversa delle cose”. Una diversa visione del mondo, ci verrebbe da dire.

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 COMUNICATO STAMPA

“FIERI DI NON AVERE CONTRIBUITO A REDIGERE UNA RIFORMA PUNITIVA NEI CONFRONTI DELLA BASE DELLA CLASSE FORENSE; I FATTI CI DANNO RAGIONE”

“Persino il Ministro Alfano - forse con un minimo di pudicizia politica - ha bloccato ieri la riforma forense ,favorevole alle gerachie ordinistiche, e contro la base della classe forense. Siamo fieri di essere stati gli unici a non avere contribuito in alcun modo a redigere questa proposta di controriforma forense, supportata da enti istituzionali ed associazionistici forensi, che non riconosciamo da anni come nostri interlocutori.” Nello specifico si vuole confermare innanzitutto il cd “business” della formazione coattiva ,a spese dei legali ,che tanto dissenso sta determinando nella base degli avvocati italiani, e che ha portato l’Ordine di Roma a rendere sostanzialmente non obbligatoria la formazione ove non se ne possa garantire la gratuità. Nel comitato ristretto parlamentare - composto principalmente da avvocati cassazionisti – e’ stata aggiunta una invereconda “chicca” , ovvero l’esenzione ex art 10 comma 2 dalla formazione coattiva per avvocati che patrocinano innanzi alle supreme corti, per i docenti e per i politici (si va dai Parlamentari Europei agli assessori!). Il tutto a danno dei giovani avvocati che rimarrebbero gli unici a dovere sostenere i costi - che ricadranno sui consumatori - e le perdite di tempo per la formazione coattiva.Indegne della Repubblica italiana - fondata sul diritto al lavoro - le richieste di cancellazione dall’albo degli avvocati per asserita mancata continuità professionale.L’abolizione dell’abilitazione automatica per diventare cassazionista - voluta sostanzialmente dal Consiglio Nazionale Forense composto solo da avvocati già cassazionisti - risponde ad una miopia gerontocratica che vede i giovani avvocati quali unici bersagli predestinati della riforma. L’iter per diventare specialista e l’assicurazione civile obbligatoria rappresentano rispettivamente perdite di tempo ed inedite spese per gli avvocati, la cui professione viene così burocratizzata ed il cui esercizio viene reso oltremodo oneroso.In ultimo, il Consiglio Nazionale Forense - invece di inserire delle legittime quote fisse di salvaguardia per le donne avvocato, inesistenti, al proprio interno – ha ritenuto di richiedere vergognosamente l’ultrattività del proprio organismo e di quelli territoriali (art. 64 comma 2).Crediamo che sia doveroso che ,chi ha sollecitato questa controriforma, si sottoponga al giudizio della base degli avvocati per le elezioni forensi di inizio 2010.In ultimo intendiamo sottolineare come l’iter di discussione in Commissione Giustizia del Senato della Repubblica Italiana sia stato degno quasi di una “Camera dei Fasci e delle Corporazioni” degli anni 2000 , attesa che è stata invertita la prassi di una democrazia parlamentare di chiamare in audizione ,enti asseritamente rappresentativi della categoria forense, solo dopo la redazione endoparlamentare di un progetto di legge. E’ avvenuto per converso che sia stata delegata prima all’ organo oggetto della riforma - paradossalmente proprio il Consiglio Nazionale Forense - la stesura di un progetto di legge per poi introdurre ulteriori elementi parlamentari peggiorativi di una riforma medievale.

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Editoriale per GUIDA AL DIRITTO

Il Governo nazionale - sollecitato dal Consiglio Nazionale Forense e da alcune associazioni forensi - sembra intenzionato a porre mano alla riforma dell’ordinamento professionale forense. Noi ,giovani avvocati, riteniamo deleteria questa proposta promanante ,in particolare, dagli esponenti dell’avvocatura cassazionista. Non è infatti ,in favore degli avvocati, la previsione della formazione coattiva che tanto grava, quasi ovunque, in termini di esborso economico e di sottrazione di tempo all’attività professionale di ciascun professionista. Non è nell’interesse dei giovani avvocati, che i componenti del CNF – già tutti cassazionisti - chiedano l’abolizione dell’ attuale sistema di abilitazione automatica al patrocinio in Cassazione dopo un certo numero di anni di anzianità professionale. Non è nell’interesse della base degli avvocati introdurre l’assicurazione civile obbligatoria , che aprirebbe il varco ad un aumento vorticoso di cause, magari pretestuose, per responsabilità professionale dei legali (come già avviene per i medici). Da ricusare altresì la tenuta, presso gli ordini, di elenchi degli avvocati specialisti , nonché  la facoltà per il CNF di determinare il livello ,non solo dei contributi annuali obbligatori a carico dei cassazionisti, ma anche quelli degli avvocati iscritti negli altri albi ed elenchi. Parimenti da stigmatizzare la possibilità , per gli Ordini locali, di cancellare gli avvocati che ,persino con una media anzianità professionale, non raggiungendo un reddito minimo  prestabilito, non verrebbero magari ritenuti esercitanti la professione con continuità. Costoro - al fine di evitare la cancellazione d’ ufficio – contribuirebbero ad una progressiva corsa all'accaparramento di clientela con un aumento esponenziale del contenzioso processuale.  Gli ordini locali poi - con la controriforma - avrebbero il non invidiabile mandato di tramutarsi quasi in “controllori fiscali” - d’intesa con gli uffici finanziari – circa i redditi professionali (anche al di sotto di un minimo) degli iscritti. Ci stupiamo che la maggior parte degli ordini locali abbia avallato un progetto che decreterà ,assai probabilmente, la riduzione quasi totale del proprio spazio d’azione. La proposta ,onusta di richiami a “regolamenti” emanandi dal Consiglio Nazionale Forense, si denota infatti per un’ impostazione autoritaria ed accentratrice; si va dal potere ispettivo del CNF in relazione ai procedimenti disciplinari locali agli iscritti, fino addirittura ai “commissari” ,inviati presso gli ordini territoriali, per ovviare alle eventuali omesse revisioni degli albi finalizzate anche alle cancellazioni coattive degli avvocati per reddito ritenuto troppo basso. Spiace che gli ordini locali non abbiano saputo o voluto - innanzi al C.N.F - difendere gli interessi dei propri rappresentati. Dato per assodato che il Consiglio Nazionale Forense dovrebbe in teoria rappresentare anche i giovani avvocati e le donne, e che invece è composto solo da avvocati cassazionisti e - unico caso nel continente europeo - da 26 componenti tutti di sesso maschile , ci siamo chiesti che tipo di rappresentatività abbiano gli ordini locali. Dai dati raccolti dall’ Unione Giovani Avvocati Italiani ,pubblicati sulla stampa nazionale, risulta che ,su un campione di circa 80.000 avvocati di Ordini di tutte le dimensioni ed aree geografiche, la percentuale nazionale di votanti alle elezioni per il rinnovo degli ordini locali 2008 è stata inferiore al 45% .Nei due più grossi fori italiani la percentuale scende clamorosamente al 32% (Roma) ed al 33% (Milano).La mancanza di rappresentatività degli ordini locali non giustifica ,a nostro parere, l’accondiscendenza al quasi “funerale” della propria autonomia istituzionale e gestionale, decretato dalla proposta del CNF .Organismo, il CNF, i cui componenti, ricordiamo, non sono votati direttamente dalla base degli avvocati. Ma quale tipo di legittimazione avrebbero quelle associazioni ,che hanno avallato la proposta di riforma, e  che hanno ritenuto di richiedere di essere riconosciute dal cd Congresso Nazionale Forense (pagato dalla base degli avvocati) ? I giovani avvocati si sono adoperati per verificare il mai controllato indice di partecipazione degli avvocati alle elezioni per votare - presso i vari Fori italiani - i cd delegati congressuali. Tra i pochi siti internet degli ordini locali forensi che hanno pubblicato i dati relativi agli avvocati votanti ci sono Milano e Bologna (che ospitava il Congresso) ; ebbene, in questi due Fori hanno votato ufficialmente rispettivamente addirittura meno del 6% e del 4% degli aventi diritto al voto. Siamo ben consapevoli che, presumibilmente, le percentuali negli altri Fori non siano dissimili. Alla luce di tutto ciò, sarebbe più opportuno convocare un referendum tra gli avvocati, per verificare il grado di contrarietà alla proposta di riforma che graverà giustappunto sulla base della classe forense. Completando l’analisi della proposta di controriforma del C.N.F. si nota la previsione di un accesso alla professione inutilmente farraginoso ed improponibile, perchè, se da una parte renderà quasi impossibile il superamento dell’esame, dall’altra non apporterà alcun beneficio a chi è già avvocato, essendo i neoavvocati, per tanti anni, quasi “innocui” sul piano della concorrenzialità professionale. Altra efficacia immediata avrebbe avuto , in favore dei giovani avvocati, la previsione del prepensionamento per gli avvocati ultrasessantacinquenni in modo tale da liberare la gran parte del contenzioso processuale. Negativa ,in particolare, la previsione delle scuole forensi a pagamento che graveranno ,in termini di perdite di tempo e di danaro, sui praticanti avvocati, nonché sugli studi legali che avranno a disposizione - solo part time - i giovani colleghi. Manca colpevolmente nella proposta, la previsione della partecipazione alle società professionali da parte dei soci di mero capitale, la qual cosa invece garantirebbe non solo di ampliare la struttura degli studi professionali, ma di dare occupazione e sostegno economico ad un maggior numero di giovani avvocati. L’eventuale mancanza di indipendenza e di autonomia dell’avvocato ,rispetto a chi apporterebbe il capitale esterno, è una favola a cui non crede più nessuno, anche perché lo stesso discorso si potrebbe obiettare per quegli studi legali che vivono sulla base di “pratiche” ricevute per amicizie politico-elettorali. Per fortuna è già stata abolita quella norma voluta dal regime fascista che era atta ad impedire la mera associazione tra professionisti ,vista come possibile strumento ,per gli avvocati ebrei cancellati dall’albo, di esercitare in modo “mascherato” la professione. In quel contesto è purtroppo storicamente provato - come i giovani avvocati italiani hanno ricordato nel “Giorno della Memoria” - che il Consiglio Superiore Forense non esitò a rigettare con una “decisione - standard” ed in un’unica serie di sedute tra il 17 ed il 19 dicembre 1940 – i ricorsi disperati degli avvocati ebrei avverso le invereconde cancellazioni dall’ albo ordinario a seguito della famigerata legge razziale n. 1054/39. Anche la parte della controriforma  riguardante la pubblicità ,le tariffe e il patto di quota lite è da ritenersi anacronistica perché reintrodurrebbe l’impossibilità ,per gli avvocati che lo volessero, di usufruire,in modo facoltativo, degli strumenti concessi della Legge Bersani. Paradossalmente, ad esempio, la proposta ripristinerebbe il divieto di patto di quota lite che era previsto dal codice civile per evitare che gli avvocati potessero guadagnare grosse cifre, ben più del normale tariffario, dai contenziosi processuali. Mutuando alcune dichiarazioni ,rese da uno dei due VicePresidenti Ugai , Manuela Mongili, in un’ intervista all’interno del rapporto "Urge ricambio generazionale" voluto dal CNEL ed edito da "Rubbettino", riteniamo che “l’avvocato giovane deve trovare quelle condizioni che soddisfano sia il cliente che l’avvocato, ma in un momento di crisi come questo è utopico pensare di potersi vincolare a una tariffa”. Su questi (ed altri) punti ,nelle scorse settimane, è intervenuto l’Antitrust che sostanzialmente ci ha dato ragione su molti punti della segnalazione presentata nel marzo 2007. Siamo rimasti invece perplessi dal fatto che ,le nostre richieste contro la formazione coattiva a spese degli avvocati, non siano state recepite all’interno dell’ indagine conoscitiva dell’ AGCM, specie alla luce del fatto che anche i grandi media di massa se ne stanno occupando. Dovrebbero fare infatti riflettere le recenti dichiarazioni del Presidente di Altroconsumo, Avvocato Martinelli, sul “Magazine” del Corriere della Sera del 05.03.2009 secondo cui “si è creato un mercato della formazione. Un business, non c’è dubbio. Ci sono avvocati che si sono messi a fare questo di mestiere”. Secondo i calcoli indicati , nello stesso articolo, dal giornalista Agostino Gramigna, sarebbe di “100 milioni di euro il potenziale giro d’affari della formazione”. Non sarebbe l’ ora che gli altri ordini locali seguissero l’esempio dell’Ordine degli avvocati di Roma che ha sostanzialmente reso facoltativa - ove non sia possibile garantirne la gratuità - la formazione per i propri iscritti?

                                              Gaetano Romano

                                Presidente Unione Giovani Avvocati Italiani

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Avvocati divisi sulle riserve 
13/11/2009 da Il Sole 24 Ore

 

Riforma forense. Vertici e rappresentanze replicano all’appello di 12 associazioni imprenditoriali

 

Per Cnf e Oua giusta l’esclusiva sulla consulenza rivolta a terzi

 

Divisi alla meta. All’indomani dell’iniziativa delle 12 associazioni imprenditoriali contro le esclusive (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri), gli avvocati replicano portando in superficie visioni di fondo non sempre in sintonia. Da un lato Oua (Organismo unitario dell’avvocatura) e Consiglio nazionale forense, in mezzo l’Anf (Associazione forense), agli antipodi i giovani avvocati dell’Ugai. Di «equivoco» parla il presidente del Cnf, Guido Alpa, secondo lui l’attacco all’ipotesi di riforma ha presupposti sbagliati: «La riserva di consulenza si intende solo quando è rivolta a terzi — dice Alpa — cioè come servizio esterno. In questa ipotesi riteniamo sia giusto garantire l’assistenza di professionisti iscritti, avvocati, notai commercialisti e altri. Invece nulla cambia per le associazioni che, nel testo attuale, potranno continuare a svolgere consulenza “interna” nei confronti dei propri associati». Ferma, al contrario, la posizione sulla rappresentanza nei giudizi davanti alla Pa e alle autorità indipendenti, in arbitrati, mediazioni e conciliazioni «Qui c’è una questione di qualità del servizio — sostiene il presidente del Cnf— e di responsabilità civile e deontologica, che può essere garantita solo dalla sorveglianza degli ordini sui propri iscritti». Mentre sul limite temporale dei 5 anni per l’iscrizione all’Albo (che penalizzerebbe i giuristi d’impresa), il Cnf tiene la porta aperta a una riflessione: «Tuttavia — aggiunge Alpa — c’è il problema oggettivo e non semplice della conciliabilità della professione con lo status di dipendente». «Non è vero che l’Europa esclude la consulenza legale esclusiva. Anzi, dalla direttiva Bolkestein emerge espressamente il contrario», dice Maurizio de Tilla, presidente dell!Oua, che parla di«un ingiustificato attacco a una categoria che conosce, senza sgravi fiscali e aiuti di stato, le leggi del mercato, che si confronta con la competitività, pur con una legge professionale vecchia di più di 80 anni. Eppure alla vigilia di una riforma finalmente condivisa si lancia un’in- cauta iniziativa in grande scala per contrastare il percorso parlamentare del ddl all’esame del Senato». Quanto all’iscrizione all’albo per de Tilla «si deve fissare il limite dei 50 anni d’età e possedere il certificato di abilitazione entro 5 anni, con possibili deroghe. Serve poi continuità ed effettività nell’esercizio,e l’applicazione dei criteri stabiliti dalla Cassa forense». Più tiepida la posizione dell’Associazione forense: «Non ci faremo uccidere per difendere la riserva di consulenza — dice il segretario Ester Perifano — piuttosto chiediamo un allargamento delle competenze, attribuite ad altre professioni, cioè un’estensione delle esclusive specialistiche. Quanto al limite temporale di iscrizione, è un tema impopolare ma che va affrontato. Noi a differenza di altri non siamo contrari all’avvocato/dipendente, ma solo dentro gli studi legai così tra l’altro si regolarizzerebbero situazioni che gridano vendetta, e ormai diffusissime anche in provincia». «Tutta la riforma è da respingere — dice invece Giuseppe Romano, presidente dei giovani avvocati Ugai — serve una liberalizzazione totale con l’abrogazione dell’Ordine, sia il mercato a selezionare. Sì all’avvocato dipendente, e gli studi/imprese si iscrivano alle associazioni imprenditoriali che preferiscono». Alessandro Galimberti

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-INTERVISTA UGAI SU RADIO 24 NELLA TRASMISSIONE "UN ABUSO AL GIORNO LEVA IL CODICE D'INTORNO"

 

Potete ascoltare la trasmissione del 10.07.2009 in streaming a questo link

 

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Il 7 Maggio 2009 intervento dell' UGAI  ore 11.30-11-45 su "NUOVA SPAZIO RADIO" http://www.elleradio.it/ in merito alle code vergognose per le notifiche a Roma
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L' UGAI E' STATA INVITATA FORMALMENTE DAL "JUNIOR LAWYERS DIVISION OF THE LAW SOCIETY OF ENGLAND & WALES" ALL' " INTERNATIONAL WEEKEND A LONDRA 25/26 SETTEMBRE 2009" 

HTTP://JUNIORLAWYERS.LAWSOCIETY.ORG.UK/INTERNATIONAL-WEEKEND-2009

Trattasi dell'associazione ufficiale dei Giovani Avvocati del " Bar Council of England and Wales" (l'associazione dei giovani avvocati ufficiale britannica).L'organizzazione è affidata anche all' European Young BarAssociation che è l'associazione che riunisce i giovani avvocati in Europa.

 

Di seguito l'invito pervenutoci

 

 

Dear Colleagues,
 
International Weekend is a conference and networking event which has been running for over 50 years and the Junior Lawyers Division of the Law Society of England and Wales ('JLD') is delighted to announce that the event is now part of the JLD Events Calendar and would like to invite you to this renowned event.This year's International Weekend will be held on Friday 25 and Saturday 26 September 2009 at The Law Society and other venues part of the legal sector across London and will be held in association with the Young Barristers Committee of The Bar Council of England & Wales, the European Young Bar Association and the London Young Lawyers Group.International Weekend is renowned for providing an opportunity for young lawyers from all over the world to enjoy the best that legal London has to offer and this year we have developed an excellent programme which we hope will be of interest. The registration fee for all events is £125 inc VAT or €145 inc VAT. 
The aim is to equip young lawyers from all over the world with relevant key knowledge and practical skills training skills to execute their career objectives, develop new skills, hone their existing skills, enhance their management potential and create lasting connections with their peers from other countries.Highlights of the event include:- 

Welcome drinks on Thursday 24th September hosted by the London Young Lawyers Group at a trendy City bar
Registration at the Law Society with a welcome from Robert Heslett, the President of the Law Society
Lectures on international human rights law and stress management
A bus tour through London on a traditional red double decker bus
Guided visit to the Houses of Parliament
Visits to a number of leading commercial barristers chambers
Reception at Lincoln Inn's hosted by the Young Barristers Committee
Pub Quiz and dinner in a traditional English Pub on London's famous Fleet Street
Training sessions on how to qualify as a solictor in England and Wales, on communication skills, management skills, persuasion skills and personal branding skills
A flavour map whisky tasting session
Reception and dinner dance in the UnderGlobe at Shakespeare's Globe Theatre on the Thames South Bank
Numerous networking opportunities with local and international lawyers
Full details of the programme can be seen by clicking the following link:-
http://juniorlawyers.lawsociety.org.uk/international-weekend-2009

or

http://www.eyba.org/article.asp?TID=44&ArticleID=10429&SID=0
A booking form is attached for your convenience and please note that tickets are limited and will be allocated on a first come and first served basis.
We look forward to welcoming you to London this September!
If you have any queries, please do not hesitate to contact us.
Kind regards
Junior Lawyers Division of the Law Society of England & Wales
Young Barristers Committee of the Bar Council of England and Wales
European Young Bar Association
London Young Lawyers Group