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L'A.N.P.A. non presenzierà alle cerimonie di inaugurazione dell' Anno Giudiziario
(articolo su http://www.dirittoegiustizia.it)
ma solidarizza con il Ministro Castelli

[11 gennaio 2005]


 

DIRITTO E GIUSTIZIA 11.01.2005

Anno giudiziario, un appuntamento che divide l'avvocatura

Una cerimonia che non piace più a nessuno ma che verrà seguita con interesse da tutti. Oggi in Corte di cassazione si inaugura ufficialmente l’anno giudiziario 2005 e con l’occasione si riaffacciano i – tanti – malumori degli operatori del diritto. Alcuni, come le Camere penali, l’Anpa e l’Aiga non parteciperanno per protesta, altri come il Cnf e l’Oua ci saranno ma coglieranno l’occasione per sottolineare lo stato di degrado in cui versa il sistema giustizia. Un solo concetto trova tutti concordi: nonostante la cerimonia sia “vecchia”, può essere utile per tornare a sottolineare come il sistema giustizia in Italia sia praticamente al collasso.

Ci sarà chi, come i magistrati – che oggi in Cassazione non attueranno nessuna forma di protesta visibile per rispetto del Capo dello Stato, mentre lo faranno in occasione dell’inaugurazione presso le Corti d’appello sabato prossimo – presenterà il secondo libro bianco sulle disfunzioni del sistema, altri che presenteranno i dati sulla giustizia come l’Organismo unitario dell’avvocatura, che anticiperà il secondo controrapporto volto proprio ad evidenziare le inesattezze dei dati del ministero e dell’Istat.

Le Camere penali. Per il secondo anno non ci saranno le Camere penali. Ha iniziato la Camera penale di Roma, con un lungo e critico documento a dichiarare il suo no all’inaugurazione dell’anno giudiziario, mentre il presidente dell’Unione camere penali italiane Ettore Randazzo, il 5 gennaio scorso ha invitato apertamente tutte le Camere penali italiane con una lettera inviata ai presidenti a non partecipare alla cerimonia (il documento è leggibile tra i correlati).

Così come l’anno scorso le Camere penali non ci saranno, con la differenza che, secondo Randazzo, quest’anno la situazione è ancora più grave dal momento che la riforma dell’ordinamento giudiziario rimandata alle Camere dal presidente della Repubblica, «conteneva una decisa riforma della cerimonia di apertura proprio nel senso auspicato dall’avvocatura». Secondo il presidente dell’Ucpi «poiché il punto non era controverso (anche in considerazione del fatto che il Capo dello Stato nel suo messaggio di rinvio non aveva affatto toccato l’argomento, ndr) il Csm avrebbe avuto la possibilità, anticipando la riforma, di modificare il cerimoniale pur rimanendo nell’ambito dei poteri attualmente riconosciutigli».

Ma «il cerimoniale è rimasto immutato – ha continuato Randazzo – assumendo una valenza ancor più negativa che negli scorsi anni». Resta comunque il fatto, conclude la lettera che «come per il passato, questa indicazione fa salvi quei contesti locali ove un intervento della Camera penale locale sia ritenuto indispensabile», per tutti gli altri casi, compresa la cerimonia di oggi in Cassazione, verranno distribuiti «documenti esplicativi delle posizioni dell’avvocatura penale».

L’Oua. L’Organismo unitario dell’avvocatura ci sarà, soprattutto per sottolineare le gravi disfunzioni del sistema giustizia che è ormai al collasso, come ha spiegato il presidente Michelina Grillo. «I rappresentanti dell’Oua parteciperanno alla cerimonia – ha spiegato il presidente Grillo – anche se la cerimonia non soddisfa più nessuno». Grillo non ha nascosto che l’approccio all’inaugurazione è sicuramente critico perché «quest’anno più che mai la situazione è grave» e partecipare può essere utile «perché la stampa finalmente si occupi delle denunce dell’avvocatura che sono poi quelle dei cittadini». In occasione dell’apertura dell’anno giudiziario l’Oua darà qualche anticipazione del suo secondo controrapporto (il primo fu reso noto nel 2002, ed è leggibile sul settimanale «D&G» 42/2002) che verrà pubblicato successivamente tra febbraio e marzo prossimi. Ancora un controrapporto per dimostrare che i dati divulgati dal ministero della Giustizia in collaborazione con l’Istat non sono infallibili. «Anche il presidente Ciampi – ha continuato Grillo – nel suo messaggio di fine anno ha affermato che la giustizia non sembra stia registrando un trend positivo, a differenza di quanto dicono i dati del ministero della Giustizia e dell’Istat». «Noi comunque ci saremo – ha concluso il presidente dell’Oua – perché in una disattenzione generale riguardo ai problemi dell’avvocatura, che riflettono quelli del cittadino, dobbiamo utilizzare questo tribunale per evidenziare gli aspetti negativi; ci è sembrato doveroso utilizzare questo momento per lanciare un ulteriore grido d’allarme».

Il Consiglio nazionale forense. Con una lettera inviata al Procuratore generale Francesco Favara, il presidente Guido Alpa informa che quest’anno il Cnf «è lieto di tornare a partecipare alla cerimonia, come doveroso atto di riconoscimento dello sforzo compiuto dai nostri interlocutori istituzionali, che – ci sembra di poter dire – hanno compreso l’esigenza di non relegare l’Avvocatura in una funzione ancillare, neanche in quell’assise simbolica che è l’inaugurazione annuale» (la lettera è leggibile tra i documenti correlati). Con l’occasione Alpa ha ricordato a Favara che una riforma dell’ordinamento giudiziario è attesa da anni e va attuata «in conformità con la Costituzione», rafforzando «l’effettiva alterità tra magistratura d’accusa e magistratura giudicante». Su tutte le riforme in cantiere l’Avvocatura darà il proprio contributo perché «nella giustizia, come in tanti altri contesti della convivenza civile – ha concluso Alpa – è necessario oggi più che mai ribadire le ragioni dell’unità, e ricercare con ansia infaticabile i momenti di condivisione e di comunanza del patrimonio di valori che ci uniscono».

I praticanti avvocati. Non ci saranno invece i praticanti avvocati che, tramite il presidente dell’Associazione nazionale praticanti e avvocati, Gaetano Romano, rendono noto di aver accolto l’invito del presidente delle Camere penali Ettore Randazzo. «Nessuno dei nostri rappresentanti assisterà né alla cerimonia inaugurale dell’Anno giudiziario che si terrà in Cassazione né a quelle che si terranno successivamente presso le Corti d’appello locali» dice la nota di Romano. L’Anpa considera «un’ennesima decisione fuori luogo quella del presidente del Consiglio nazionale forense di prendervi parte, atteso che ancora una volta, nell’ambito di questa importante assise giudiziaria, il prestigio della classe forense italiana è stato relegato sostanzialmente in un secondo piano». Il presidente del massimo organo istituzionale forense, dice ancora Romano, «non tiene in alcun conto la presa di distanza da parte della più importante associazione forense italiana, l’Unione delle camere penali italiane, che coerentemente non prenderà parte alla cerimonia. Ancora una volta – conclude il comunicato – la nuova gestione del Cnf crea una grave frattura tra gli interessi e la dignità della base dell’avvocatura rappresentati dalle associazioni, e le istituzioni forensi».

I Giovani avvocati. Anche l’associazione italiana giovani avvocati diserterà la cerimonia in Cassazione, mentre nelle Corti d’Appello verrà diramato un comunicato con le quali l’Aiga renderà note le ragioni del proprio dissenso. Anche per l’Aiga nulla è cambiato rispetto al 2004, dal momento che la cerimonia rimane solenne ma sempre “asfittica” perché non riconosce il ruolo dell’avvocatura; un ruolo che poteva essergli riconosciuto dalla riforma dell’ordinamento giudiziario nella parte che prevedeva una maggiore coinvolgimento dell’avvocatura, ma che purtroppo è tornata al Parlamento per problemi di incostituzionalità.

I magistrati. Nessuna protesta oggi da parte delle toghe, per rispetto del Capo dello Stato che sarà presente alla relazione del Pg Favara a Piazza Cavour, ma già sabato le cose dovrebbero cambiare. I magistrati durante l’inaugurazione presso le Corti d’appello sfileranno con la Costituzione sotto il braccio proprio per ricordare i principi in essa contenuti. Oggi, comunque, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario l’Associazione nazionale magistrati presenterà il libro bianco, il secondo rapporto sulle disfunzioni del sistema giustizia. (p.a.)


 

COMUNICATO STAMPA A.N.P.A.

I GIOVANI LEGALI ITALIANI REPLICANO ALL’ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA (O.U.A.) E SOLIDARIZZANO CON IL MINISTRO CASTELLI

“Consapevoli di andare in controtendenza rispetto alle altre componenti della classe forense, intendiamo rappresentare la nostra sincera solidarietà al Sig. Ministro della Giustizia, Sen. Castelli, il cui Dicastero è come al solito oggetto dei luoghi comuni da parte dell’avvocatura italiana, nella fattispecie con le dichiarazioni odierne da parte del Pres. del cosidetto Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana (O.U.A.), Avv. Grillo.

I giovani legali dell’A.N.P.A. chiedono alle rappresentanze istituzionali, associative e politiche dell’avvocatura di operare un sano esame di coscienza circa il pressocchè nullo peso politico che li connota e di mettere da parte i soliti demagogici rilievi sullo stato della Giustizia in Italia, dando finalmente il via anche alla fase propositiva delle proprie richieste.” dichiara il Presidente dell’Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati, Gaetano Romano.

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