Segue interessantissimo articolo
a firma della Dott.ssa Laura Cavestri del Sole 24 Ore del
22.02.2005 pg 27 e richiamato in prima pagina dello stesso
quotidiano.Le nostre proposte in tema di previdenza sono note:aumentare
le facilitazioni fiscali per i patricanti abilitati e dilatare
il periodo (attualmente) di tre anni per l'iscrizione obbligatoria
alla Cassa Forense dei giovani avvocati.
da www.sole24ore.com
INCHIESTA / I CONTI DELLE CASSE
Avvocati, è boom di iscritti
Migliora il rapporto attivi pensionati, ma
non quello tra entrate e uscite A marzo i nuovi vertici
Focus sulle Casse di previdenza. Dopo l'allarme
lanciato dal ministro del Welfare, Roberto Maroni, sul futuro
nel medio lungo periodo delle gestioni dei liberi professionisti,
« Il Sole 24 Ore » dà il via a una serie
di approfondimenti sui conti degli enti. Con tre appuntamenti
settimanali il martedì, il giovedì e il sabato
sotto la lente saranno le Casse privatizzate e quelle nate
dopo la riforma del 1995. L'attenzione si concentrerà
sui parametri " contingenti" ma anche sulle prospettive
alla luce dei bilanci tecnici, con l'obiettivo di offrire
elementi per il confronto sulle riforme.
Misure che, secondo l'opinione comune, devono garantire agli
attuali e ai futuri pensionati prestazioni eque e adeguate.
MILANO Innestare una riforma strutturale o
limitarsi ad alterare un primo set di parametri, dall'età
pensionabile alle aliquote contributive. È al bivio
di una scelta che potrebbe condizionare pesantemente la tenuta
dei conti di mediolungo periodo, l'ente di previdenza forense,
a poche settimane dal voto che dovrà eleggere il nuovo
presidente della Cassa. Un interrogativo presente da alcuni
mesi e riemerso con vigore anche sull'onda dell'ultimo rapporto
del Nucleo di valutazione delle spesa previdenziale, del ministero
del Welfare. E proprio il ministro Roberto Maroni, sulla scorta
dei dati tecnici, aveva lanciato, la settimana scorsa in commissione
Bilancio della Camera ( si veda « Il Sole 24Ore del
18 febbraio) un nuovo allarme sostenibilità per le
Casse professionali.
Il nodo previdenziale. Dal rapporto già anticipato
l'estate scorsa ( si veda « Il Sole 24 Ore » del
31 luglio 2004) e mai ufficialmente pubblicato emerge che
la Cassa forense, sulla base del bilancio tecnico al 31 dicembre
2002, subirà una prima inversione di rotta nel 2027
( con entrate per contributi inferiori alla spesa per pensioni)
sino all'azzeramento del patrimonio alle soglie del 2040.
Una fotografia 2003, però, di tutto rispetto, con un
avanzo di esercizio che si attesta a 178 milioni di euro e
un aumento costante sia del patrimonio immobiliare ( oltre
398 milioni di euro e un rendimento lordo del 4,8%) che del
patrimonio mobiliare ( quasi 2,5 miliardi, ampiamente superati
nel 2004 e un portafoglio composto per il 20% di azioni, per
il 49% da obbligazioni, anche fondiarie, e per il 30% da altre
forme di investimento).
Ma con un rapporto tra entrate per contributi e spese per
prestazioni in flessione, in un rapporto che va da 1,26 a
1,19. « I conti della Cassa forense vanno bene ha ribadito
il presidente Maurizio de Tilla anche
perché l'ente attraversa una congiuntura favorevole
» . Da un lato, l'aumento degli iscritti, oltre 5mila
solo dal 2003 al 2004, che ha ulteriormente aumentato il rapporto
virtuoso iscritti/ pensionati da 4,8 a 4,9. Dall'altro, un
miglioramento progressivo del reddito medio pro capite degli
avvocati che, nel 2002, superava 45.800 euro. « La Cassa
ha detto de Tilla si sta muovendo comunque in direzione di
una riforma. Il nuovo comitato dei delegati, cioè il
parlamentino dell'ente che si è insediato a metà
gennaio, dovrà studiare una proposta di riforma senza
pregiudiziali. A mio parere, la proposta dovrebbe partire
da una rivisitazione dei parametri senza sovvertire alla base
il sistema di calcolo retributivo delle prestazioni. Per meditare
una trasformazione strutturale ha concluso de Tilla c'è
tutto il tempo necessario » .
Un atteggiamento che divide le associazioni dei giovani avvocati.
Per Gaetano Romano, presidente dell'Anpa ( Associazione nazionale
praticanti e avvocati), « le proposte di de Tilla di
intervenire su parametri e aliquote rappresentano un primo
passo concreto che potrà dare più ossigeno alla
Cassa per disegnare, con tempi più lunghi, una riforma
complessiva».
L'orientamento del presidente uscente, sostiene
invece l'Aiga (l'Associazione italiana giovani avvocati) «
non sposta di una virgola un sistema insostenibile nel lungo
periodo.Per non tagliere prestazioni troppo generose ai padri,
si rischia di far pagare l'intero onere ai figli » .
L'Aiga, che venerdì ha inviato una lettera al ministro
del Welfare, per un confronto proprio su questi temi, giudica
« insufficienti l'aumento del contributo soggettivo,
l'innalzamento dell'età pensionabile o degli anni di
riferimento per il calcolo degli assegni » . E chiede
« un impegno serio per varare una riforma che possa
portare la Cassa forense nella sfera del calcolo contributivo
delle prestazioni. Anche perché le previsioni di default
rischiano di concretizzarsi proprio alla vigilia del pensionamento
dell'attuale esercito di neoiscritti».
Le elezioni. E proprio le garanzie del futuro
previdenziale dei giovani segna la campagna elettorale dei
quattro candidati alla presidenza della Cassa. L'appuntamento
è previsto per venerdì 11 marzo, a Roma, dove
gli 80 delegati del comitato dovranno decidere, per il momento,
tra Maurizio de Tilla ( presidente uscente), Domenico Condello,
Vincenzo La Russa e Ignazio Li Gotti. Per i primi due turni
di votazione sarà necessaria la maggioranza assoluta
degli aventi diritto ( almeno 41 preferenze su 80). Dal terzo
ballottaggio, sarà sufficiente la maggioranza relativa.
[Laura Cavestri]
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