DIRITTO E GIUSTIZIA
Professioni legali: la commissione Siliquini
non piace ai praticanti
La commissione Siliquini non piace ai praticanti.
L'Associazione nazionale praticanti e avvocati ha sparato
a zero contro l'iniziativa del sottosegretario all'Istruzione,
Maria Grazia Siliquini, che ha costituito una commissione
per elaborare un progetto di riforma della Scuole per le
professioni legali e, più in generale, della formazione
(vedi arretrati del 19 marzo 2004).
I praticanti e giovani avvocati dell'Anpa
definiscono la Commissione appena costituita, della quale
non fanno parte: «a senso unico», disconoscendo
il Consiglio nazionale forense come loro rappresentante.
L'Anpa accusa la maggioranza di governo «di essere
politicamente in uno stato di assoluta confusione mentale,
dal momento che un Ddl in Parlamento (4470/C) sulla stessa
materia, peraltro non condivisibile, è stato firmato
paradossalmente da tutti i capigruppo alla Camera dei deputati
della CdL».
Secondo l'Anpa, la competenza politica sulla
materia sarebbe del ministero della Giustizia e l'associazione
si sorprende per come «il dicastero di via Arenula
non si sia già riappropriato delle proprie prerogative
istituzionali, insediando una commissione ad hoc sul tema
realmente rappresentativa delle diverse identità
interessate».
Nella nota diffusa ieri dall'Anpa non vi
è alcuna richiesta esplicita, se non quella di mettere
mano all'ordinamento forense anche per riparare alla «palese
anomalia» della mancanza di rappresentanza istituzionale
per i praticanti.