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[29 Marzo 2004]


DIRITTO E GIUSTIZIA

Professioni legali: la commissione Siliquini non piace ai praticanti

La commissione Siliquini non piace ai praticanti. L'Associazione nazionale praticanti e avvocati ha sparato a zero contro l'iniziativa del sottosegretario all'Istruzione, Maria Grazia Siliquini, che ha costituito una commissione per elaborare un progetto di riforma della Scuole per le professioni legali e, più in generale, della formazione (vedi arretrati del 19 marzo 2004).

I praticanti e giovani avvocati dell'Anpa definiscono la Commissione appena costituita, della quale non fanno parte: «a senso unico», disconoscendo il Consiglio nazionale forense come loro rappresentante. L'Anpa accusa la maggioranza di governo «di essere politicamente in uno stato di assoluta confusione mentale, dal momento che un Ddl in Parlamento (4470/C) sulla stessa materia, peraltro non condivisibile, è stato firmato paradossalmente da tutti i capigruppo alla Camera dei deputati della CdL».

Secondo l'Anpa, la competenza politica sulla materia sarebbe del ministero della Giustizia e l'associazione si sorprende per come «il dicastero di via Arenula non si sia già riappropriato delle proprie prerogative istituzionali, insediando una commissione ad hoc sul tema realmente rappresentativa delle diverse identità interessate».

Nella nota diffusa ieri dall'Anpa non vi è alcuna richiesta esplicita, se non quella di mettere mano all'ordinamento forense anche per riparare alla «palese anomalia» della mancanza di rappresentanza istituzionale per i praticanti.