I PRATICANTI CONTRO LA COMMISSIONE "SILIQUINI"
La cd Commissione "Siliquini"
in tema di riforma delle scuole di specializzazione nasce
con un vizio insanabile di fondo, ovvero la mancanza di
un componente dell'unica associazione riconosciuta come
rappresentativa anche dei 60.000 praticanti e specializzandi.
L'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati - oltre a
stigmatizzare la convinta scelta del Sott. Siliquini di
impedire alla nostra categoria di esprimersi compiutamente
con un proprio rappresentante all'interno del suindicato
gruppo di lavoro - ha reso noto immediatamente, a mezzo
degli organi di stampa ed il sito internet www.anpaitalia.it
- il netto rifiuto a priori ad un riduttivo, qualora prospettato,
"ripescaggio" in Commissione.
I praticanti non hanno neppure la minima intenzione di legittimare,
attraverso la presenza della propria storica associazione
di rappresentanza in un'inutile audizione, la Commissione
"a senso unico" presieduta dal Sott. Siliquini.
Ciò che più sorprende è che tale posizione
di chiusura verso la nostra categoria da parte di un esponente
di governo di Alleanza Nazionale, sembra quasi porre nel
nulla - a due mesi dalle elezioni "Europee" ed
agli occhi delle decine di migliaia di praticanti e studenti
di giurisprudenza - la meritoria attività svolta
a fianco dell'A.N.P.A. dal Collega di partito On. La Russa,
che ringraziamo sentitamente, nella vittoriosa battaglia
avverso il DL Castelli in tema di esami forensi.
Il sistema di accesso, preconizzato dalle prime settimane
di lavori della Commissione, sembra avere il solo "pregio"
di invertire perfino i paradigmi dell'art 26 del codice
deontologico forense, poiché saranno i praticanti
a dovere addirittura pagare una lauta iscrizione alle scuole
per potersi illudere di diventare avvocati.
Ancora una volta l'A.N.P.A. si trova, sola contro tutti,
a difendere, come già era avvenuto vittoriosamente
con il DL Mirone del 1997 e del DL Castelli dello scorso
anno, gli interessi dei giovani legali italiani.
Nelle prossime settimane i Dirigenti locali dell'A.N.P.A.,
cui com'è noto sono iscritti anche i giovani avvocati
fino a sei anni dall'iscrizione all'albo, daranno il via,
nei vari Fori Italiani, ad un' intensa campagna di sensibilizzazione
circa il pericolo che - intendendosi privilegiare le scuole
di specializzazione forensi - vada a scomparire inesorabilmente
la pratica tradizionale presso gli studi legali, disperdendosi
quel patrimonio rappresentato dal carattere "intuitu
personae" che si viene a creare tra tirocinante e dominus.
Siamo certi che la classe forense compatta vorrà
continuare a pregiarsi di formare migliaia di giovani Colleghi,
e quindi sapra' condividere questa battaglia condotta dall'
A.N.P.A., come sempre, "fuori dal Palazzo".
Gaetano Romano
Presidente
Associazione Nazionale
Praticanti e Avvocati