TUTTI UNITI CONTRO IL SOTT. SILIQUINI
AD UN ANNO DI DISTANZA DALLA VITTORIA
Ad un anno di distanza dalla grande vittoria
sul DL Castelli, l'A.N.P.A., organo nazionale di rappresentanza
dei praticanti e dei giovanissimi avvocati italiani, è
pronta a scendere nuovamente in campo - sola contro tutti
-per contrastare il più grave attacco degli ultimi
dieci anni, non solo nei confronti della categoria dei giovani
legali , ma di tutta la classe forense italiana. Nei prossimi
mesi l'A.N.P.A. condurra'- in ogni sede competente - una
durissima battaglia contro la Commissione Ministeriale voluta
dal Sott. Maria Grazia Siliquini, Senatrice di Torino di
A.N., al fine di impedire l'approvazione di un sistema di
accesso alla professione legale sempre più "ad
imbuto".
Non permetteremo che si giochi con "le tasche"
delle centinaia di migliaia di studenti in giurisprudenza
e di praticanti che finiranno per rimpinguare le "casse"
universitarie con le iscrizioni obbligatorie alle scuole
di specializzazione, che chi possiede il diploma di specializzazione
venga favorito in sede di esami rispetto a chi ha svolto
la pratica forense tradizionale, che gli avvocati italiani
perdano l'opportunità da subito di continuare a formare
a 360 ° nuovi giovani laureati presso il proprio studio
professionale in favore di inutili distrazioni come le lezioni
universitarie post-laurea, che il nostro mondo, quello forense,
orgoglioso della propria identità, diventi terreno
di conquista per la sterile accademia del mondo universitario.
Nell'imminenza di questa nuova lunga battaglia contro il
Sott. Siliquini, e quindi a "nostro" favore, ci
piace qui di seguito riportare due articoli sull'A.N.P.A.
pubblicati sul famoso settimanale versione on line "Panorama"
che storicizzano proprio la vittoriosa iniziativa contro
il DL Castelli.
Il primo:"Quanto vale l'avvocato
nell'urna" a firma del noto giornalista Dott. Antonio
Galdo, attento conoscitore del mondo delle libere professioni,
strenuo assertore dell'opposizione al mondo dei privilegi
e delle corporazioni , ed autore di autentici "best
sellers" ("Saranno potenti? "Sperling &
Kupfer, 2003;"Guai a chi li tocca", Mondadori)
che tratteggiano un accurato profilo delle nuove classi
dirigenti.
Il secondo, ospitato sempre da Panorama
- dal titolo "Perché i giovani avvocati sono
in rivolta"-, è un articolo a firma del Presidente
Nazionale dell'A.N.P.A. che prefigura le mosse successive
all'emanazione del DL Castelli relativo agli esami forensi
(in particolare si attenziona la manifestazione di Roma
di massa dei giovani legali italiani seguita in diretta
da Radio Radicale- Radio Parlamento e che ebbe le prime
pagine dei quotidiani specializzati).
Inutile ricordare che nella scorsa sessione di esami il
DL Castelli, per esclusivo merito dell'A.N.P.A., non è
entrato in vigore nella parte relativa alla nuova modalità
di svolgimento delle prove scritte, nonché della
successiva correzione degli elaborati.
ESAMI DI AVVOCATO - RIFORMA RINVIATA
QUANTO VALE L'AVVOCATO NELL'URNA
DI ANTONIO GALDO
Panorama 19/5/2003
Torna in alto mare una piccola, ma significativa riforma,
attesa da ormai vent'anni: la modifica delle regole per
l'accesso alla professione di avvocato. Scrivi alla redazione
per segnalare altre storie Il ministro Roberto Castelli,
dopo un'estenuante trattativa con tutte le lobby della categoria,
aveva preparato un decreto legge per scrivere la parola
fine allo scandalo degli esami finti, concentrati in gran
parte nelle regioni meridionali: gli avvocati promossi sono
il 73,7 per cento dei candidati a Reggio Calabria; il 68,4
a Messina; il 66,5 a Bari; il 55 per cento a Salerno; il
42 a Napoli. Al contrario, gli idonei nel Centro-Nord sono
appena il 19,3 per cento a Milano e il 15 per cento a Firenze.
L'argomento decisivo con il quale la miniriforma è
stata bloccata è arrivato con le parole di Gaetano
Romano, presidente dell'associazione nazionale dei praticanti
e degli avvocati: "Tra qualche giorno c'è un'importante
tornata elettorale amministrativa.
E' meglio che il ministro ci ripensi, prima di scontentare
una categoria come la nostra...".Secondo i calcoli,
solo i praticanti possono valere anche 100mila voti, ai
quali bisogna aggiungere le migliaia di studenti in giurisprudenza.
Conclusione: Castelli ha ritirato il suo decreto. Del nuovo
esame degli avvocati, semmai, si riparlerà dopo le
elezioni del 25 maggio
PERCHE' I GIOVANI AVVOCATI SONO IN RIVOLTA
Panorama 23/5/2003*
La recente approvazione del decreto legge in tema di misure
urgenti per l'esame di abilitazione forense risulta essere
la peggiore risposta a un problema comunque evidente e di
cui non può più essere procrastinata la risoluzione.
Indubbiamente il grave fenomeno della 'migrazione forense',
finalizzato a sostenere gli esami professionali presso distretti
di Corte d'appello ritenuti, talvolta anche a torto, più
'accoglienti', ha persuaso tutti circa la improrogabilità
della modifica, senza tuttavia che alcuno si sia mai chiesto
per quale motivo l'uso di uno strumento in se stesso legittimo
si sia trasformato in un abuso per meno nobili fini orientato.
ESCAMOTAGE
L'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati rileva che,
se in talune sedi d'esame non si fossero raggiunte percentuali
di idonei obiettivamente più rispondenti a un concorso,
piuttosto che a un'abilitazione, anche questi escamotage
non si sarebbero verificati. La soluzione del problema non
riposa certamente nella perequazione delle percentuali verso
il basso, bensì nel suo esatto opposto, ovvero verso
l'alto, come è usuale nelle altre libere professioni,
in primis per gli aspiranti ingegneri.
FUGA IN SPAGNA
Negli ultimi anni si sta assistendo a un'emigrazione sempre
più consolidata verso la Spagna, ove non è
previsto alcun esame abilitante alla professione legale.
Si è invero verificato che parecchi colleghi hanno
preferito farsi convalidare la laurea italiana in Spagna
in modo da acquisire ivi il titolo di 'abogado' ed esercitare
con tale titolo in tutti gli stati dell'Ue (quindi anche
in Italia).
L'A.N.P.A., l'associazione storicamente rappresentativa
da circa dieci anni dei circa 60 mila praticanti e specializzandi,
nonché dei giovanissimi avvocati italiani fino a
sei anni dall'iscrizione all'albo professionale, denuncia
una intollerabile discriminazione nei confronti dei praticanti
italiani, ravvisabile nell'iscrizione all'Albo degli avvocati
italiani di legali stranieri (nella fattispecie spagnoli)
che non hanno superato alcuna prova di abilitazione, né
svolto alcun tirocinio neppure in patria.
ESAME SENZA CODICI
Anche per questi motivi l'Associazione Nazionale Praticanti
e Avvocati annunzia una dura battaglia parlamentare per
impedire la conversione del decreto legge che mira espressamente
a introdurre per i praticanti e specializzandi, già
dalla prossima sessione di dicembre, il divieto davvero
incomprensibile di consultare, durante le prove scritte,
i codici commentati con la giurisprudenza, ovvero gli ordinari
strumenti di cui si avvale un avvocato nelle aule di giustizia.
Ad eguale perplessità conduce l'ipotesi prospettata
di abbinamento delle commissioni di una sede ai candidati
di altro distretto di Corte d'appello. L'aspirante avvocato
dovrebbe poi trasferirsi presso la sede della commissione
per potere sostenere gli eventuali orali con spese relative
tutte a suo carico.
MANIFESTAZIONE IN TOGA
Dopo la manifestazione nazionale di sabato 10 maggio a Piazza
Montecitorio in Roma cui hanno partecipato diverse migliaia
di giovani legali italiani in toga, l'A.N.P.A. ha già
preso contatti con i gruppi parlamentari di quasi tutti
gli schieramenti politici al fine di far fronte comune avverso
questo provvedimento. Reputiamo manchino, nel caso di specie,
i requisiti costituzionali di 'straordinaria necessità
ed urgenza' che devono sottendere ogni decreto legge.
RICORSO AL COMMISSARIO ANTITRUST
Tali rilievi saranno rappresentati dall' A.N.P.A. in sede
di eventuale audizione in commissione Giustizia, nonché
verranno trasfusi in un documento che verrà presentato
alla commissione Affari costituzionali. Nel merito si tratta
di una riforma che porterà alla chiusura del mercato
professionale forense, per cui l'Associazione Nazionale
Praticanti e Avvocati chiederà l'intervento del Garante
italiano per la concorrenza ed il mercato, nonché
del commissario europeo per l'Antitrust.
L'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati, come facente
parte in rappresentanza dell'Italia dell'European Trainee
Solicitors' Group, la libera confederazione di associazioni
nazionali di giovani legali europei, trasferirà la
protesta a livello comunitario se ciò si dovesse
rendere necessario.
*Avv. Gaetano Romano, presidente Nazionale
A.N.P.A., Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati