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[19 giugno 2004]


TUTTI UNITI CONTRO IL SOTT. SILIQUINI

AD UN ANNO DI DISTANZA DALLA VITTORIA

Ad un anno di distanza dalla grande vittoria sul DL Castelli, l'A.N.P.A., organo nazionale di rappresentanza dei praticanti e dei giovanissimi avvocati italiani, è pronta a scendere nuovamente in campo - sola contro tutti -per contrastare il più grave attacco degli ultimi dieci anni, non solo nei confronti della categoria dei giovani legali , ma di tutta la classe forense italiana. Nei prossimi mesi l'A.N.P.A. condurra'- in ogni sede competente - una durissima battaglia contro la Commissione Ministeriale voluta dal Sott. Maria Grazia Siliquini, Senatrice di Torino di A.N., al fine di impedire l'approvazione di un sistema di accesso alla professione legale sempre più "ad imbuto".

Non permetteremo che si giochi con "le tasche" delle centinaia di migliaia di studenti in giurisprudenza e di praticanti che finiranno per rimpinguare le "casse" universitarie con le iscrizioni obbligatorie alle scuole di specializzazione, che chi possiede il diploma di specializzazione venga favorito in sede di esami rispetto a chi ha svolto la pratica forense tradizionale, che gli avvocati italiani perdano l'opportunità da subito di continuare a formare a 360 ° nuovi giovani laureati presso il proprio studio professionale in favore di inutili distrazioni come le lezioni universitarie post-laurea, che il nostro mondo, quello forense, orgoglioso della propria identità, diventi terreno di conquista per la sterile accademia del mondo universitario.

Nell'imminenza di questa nuova lunga battaglia contro il Sott. Siliquini, e quindi a "nostro" favore, ci piace qui di seguito riportare due articoli sull'A.N.P.A. pubblicati sul famoso settimanale versione on line "Panorama" che storicizzano proprio la vittoriosa iniziativa contro il DL Castelli.

Il primo:"Quanto vale l'avvocato nell'urna" a firma del noto giornalista Dott. Antonio Galdo, attento conoscitore del mondo delle libere professioni, strenuo assertore dell'opposizione al mondo dei privilegi e delle corporazioni , ed autore di autentici "best sellers" ("Saranno potenti? "Sperling & Kupfer, 2003;"Guai a chi li tocca", Mondadori) che tratteggiano un accurato profilo delle nuove classi dirigenti.

Il secondo, ospitato sempre da Panorama - dal titolo "Perché i giovani avvocati sono in rivolta"-, è un articolo a firma del Presidente Nazionale dell'A.N.P.A. che prefigura le mosse successive all'emanazione del DL Castelli relativo agli esami forensi (in particolare si attenziona la manifestazione di Roma di massa dei giovani legali italiani seguita in diretta da Radio Radicale- Radio Parlamento e che ebbe le prime pagine dei quotidiani specializzati).

Inutile ricordare che nella scorsa sessione di esami il DL Castelli, per esclusivo merito dell'A.N.P.A., non è entrato in vigore nella parte relativa alla nuova modalità di svolgimento delle prove scritte, nonché della successiva correzione degli elaborati.


ESAMI DI AVVOCATO - RIFORMA RINVIATA

QUANTO VALE L'AVVOCATO NELL'URNA
DI ANTONIO GALDO
Panorama 19/5/2003



Torna in alto mare una piccola, ma significativa riforma, attesa da ormai vent'anni: la modifica delle regole per l'accesso alla professione di avvocato. Scrivi alla redazione per segnalare altre storie Il ministro Roberto Castelli, dopo un'estenuante trattativa con tutte le lobby della categoria, aveva preparato un decreto legge per scrivere la parola fine allo scandalo degli esami finti, concentrati in gran parte nelle regioni meridionali: gli avvocati promossi sono il 73,7 per cento dei candidati a Reggio Calabria; il 68,4 a Messina; il 66,5 a Bari; il 55 per cento a Salerno; il 42 a Napoli. Al contrario, gli idonei nel Centro-Nord sono appena il 19,3 per cento a Milano e il 15 per cento a Firenze. L'argomento decisivo con il quale la miniriforma è stata bloccata è arrivato con le parole di Gaetano Romano, presidente dell'associazione nazionale dei praticanti e degli avvocati: "Tra qualche giorno c'è un'importante tornata elettorale amministrativa.

E' meglio che il ministro ci ripensi, prima di scontentare una categoria come la nostra...".Secondo i calcoli, solo i praticanti possono valere anche 100mila voti, ai quali bisogna aggiungere le migliaia di studenti in giurisprudenza. Conclusione: Castelli ha ritirato il suo decreto. Del nuovo esame degli avvocati, semmai, si riparlerà dopo le elezioni del 25 maggio


PERCHE' I GIOVANI AVVOCATI SONO IN RIVOLTA
Panorama 23/5/2003*


La recente approvazione del decreto legge in tema di misure urgenti per l'esame di abilitazione forense risulta essere la peggiore risposta a un problema comunque evidente e di cui non può più essere procrastinata la risoluzione.
Indubbiamente il grave fenomeno della 'migrazione forense', finalizzato a sostenere gli esami professionali presso distretti di Corte d'appello ritenuti, talvolta anche a torto, più 'accoglienti', ha persuaso tutti circa la improrogabilità della modifica, senza tuttavia che alcuno si sia mai chiesto per quale motivo l'uso di uno strumento in se stesso legittimo si sia trasformato in un abuso per meno nobili fini orientato.

ESCAMOTAGE
L'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati rileva che, se in talune sedi d'esame non si fossero raggiunte percentuali di idonei obiettivamente più rispondenti a un concorso, piuttosto che a un'abilitazione, anche questi escamotage non si sarebbero verificati. La soluzione del problema non riposa certamente nella perequazione delle percentuali verso il basso, bensì nel suo esatto opposto, ovvero verso l'alto, come è usuale nelle altre libere professioni, in primis per gli aspiranti ingegneri.

FUGA IN SPAGNA
Negli ultimi anni si sta assistendo a un'emigrazione sempre più consolidata verso la Spagna, ove non è previsto alcun esame abilitante alla professione legale. Si è invero verificato che parecchi colleghi hanno preferito farsi convalidare la laurea italiana in Spagna in modo da acquisire ivi il titolo di 'abogado' ed esercitare con tale titolo in tutti gli stati dell'Ue (quindi anche in Italia).
L'A.N.P.A., l'associazione storicamente rappresentativa da circa dieci anni dei circa 60 mila praticanti e specializzandi, nonché dei giovanissimi avvocati italiani fino a sei anni dall'iscrizione all'albo professionale, denuncia una intollerabile discriminazione nei confronti dei praticanti italiani, ravvisabile nell'iscrizione all'Albo degli avvocati italiani di legali stranieri (nella fattispecie spagnoli) che non hanno superato alcuna prova di abilitazione, né svolto alcun tirocinio neppure in patria.

ESAME SENZA CODICI
Anche per questi motivi l'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati annunzia una dura battaglia parlamentare per impedire la conversione del decreto legge che mira espressamente a introdurre per i praticanti e specializzandi, già dalla prossima sessione di dicembre, il divieto davvero incomprensibile di consultare, durante le prove scritte, i codici commentati con la giurisprudenza, ovvero gli ordinari strumenti di cui si avvale un avvocato nelle aule di giustizia.
Ad eguale perplessità conduce l'ipotesi prospettata di abbinamento delle commissioni di una sede ai candidati di altro distretto di Corte d'appello. L'aspirante avvocato dovrebbe poi trasferirsi presso la sede della commissione per potere sostenere gli eventuali orali con spese relative tutte a suo carico.

MANIFESTAZIONE IN TOGA
Dopo la manifestazione nazionale di sabato 10 maggio a Piazza Montecitorio in Roma cui hanno partecipato diverse migliaia di giovani legali italiani in toga, l'A.N.P.A. ha già preso contatti con i gruppi parlamentari di quasi tutti gli schieramenti politici al fine di far fronte comune avverso questo provvedimento. Reputiamo manchino, nel caso di specie, i requisiti costituzionali di 'straordinaria necessità ed urgenza' che devono sottendere ogni decreto legge.

RICORSO AL COMMISSARIO ANTITRUST
Tali rilievi saranno rappresentati dall' A.N.P.A. in sede di eventuale audizione in commissione Giustizia, nonché verranno trasfusi in un documento che verrà presentato alla commissione Affari costituzionali. Nel merito si tratta di una riforma che porterà alla chiusura del mercato professionale forense, per cui l'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati chiederà l'intervento del Garante italiano per la concorrenza ed il mercato, nonché del commissario europeo per l'Antitrust.
L'Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati, come facente parte in rappresentanza dell'Italia dell'European Trainee Solicitors' Group, la libera confederazione di associazioni nazionali di giovani legali europei, trasferirà la protesta a livello comunitario se ciò si dovesse rendere necessario.

*Avv. Gaetano Romano, presidente Nazionale A.N.P.A., Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati