RIFORME IN CANTIERE • Il
presidente del Cnf, Guido Alpa, promuove la nuova bozza per
il riordino
La «Vietti-bis»
conquista gli avvocati
«Confermati libertà, dignità
e decoro dell'attività legale» Positiva la riscrittura
degli ordinamenti di categoria
Gli avvocati sono soddisfatti della «Viettibis»,
la seconda bozza della riforma delle professioni. Ma ora occorre
passare dalle parole ai fatti per giungere a una rapida approvazione:
ci sono tutte le condizioni, come ha fatto notare Enrico Caratozzolo,
collaboratore del sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti,
che della riforma è l'ispiratore.
Sono i due elementi fondamentali emersi ieri
dai discorsi di apertura del convegno nazionale degli Ordini
forensi, in corso ancora per oggi a Bari. Con i lavori
si celebrano anche i 130 anni degli Ordini degli avvocati,
ma si segnala l'assenza dell'Anpa (l'Associazione nazionale
praticanti e avvocati, cui aderiscono circa 60.000 giovani
avvocati ), in dissenso con il Cnf. In sala è
stata distribuita la bozza della «Vietti-bis»,
che è stata così sottoposta alla valutazione
di tutti i partecipanti. Ciò ha "costretto"
il presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf), Guido
Alpa, a modificare buona parte del discorso di apertura del
convegno: il presidente ha aggiunto alcune riflessioni positive
sulla bozza. Ma ha mantenuto le preoccupazioni per le normative
antiriciclaggio in itinere, che coinvolgono la professione.
La «Vietti-bis». La bozza (si
veda, da ultimo, «Il Sole-24 Ore» di ieri) lascia
alle attività economiche organizzate svolte con prevalenza
di lavoro intellettuale la natura di professione. Verrebbe
quindi meno l'eventualità di un passaggio nell'ambito
delle attività d'impresa, «che era stato chiesto
dalla direzione generale Ue per la Concorrenza, guidata da
Mario Monti», ha sottolineato Alpa. «Ciò
— ha continuato il presidente del Cnf — comporta che la professione
di avvocato conserverà le caratteristiche di libe.rtà,
dignità e decoro che deve avere secondo l'ordinamento
attuale».Questo è un punto fermo a favore del
Cnf, che induce Alpa a non preoccuparsi di altri punti della
«Viettibis» sui quali sembra invece che gli Ordini
debbano cedere posizioni. È il caso della modifica
nella definizione delle attività che devono restare
nell'alveo degli Ordini: si passa infatti dalle "attività
qualificanti" previste dalla prima bozza alle più
limitate "attività tipiche" della seconda.
«Ma — spiega Alpa — la "Vietti-bis" delega
il Governo ad adeguare l'ordinamento di categoria di tutte
le professioni per meglio regolarle, evitando duplicazioni
o sovrapposizioni (articolo 32 della bozza, ndr). Nell'elenco
di queste professioni (contenuto nell'allegato A della bozza,
ndr) c'è anche quella di consulente del lavoro, cioè
quella con la quale noi avvocati avremmo rischiato di entrare
in conflitto se la "Vietti-bis" non avesse previsto
il riordino».
Alpa giudica positivamente anche l'obbligo
di assicurazione sulla responsabilità professionale,
perché ormai la giurisprudenza è nettamente
orientata verso il riconoscimento di tale responsabilità.
Questo obbligo costituisce un ulteriore costo che può
creare difficoltà economiche nelle città, specie
del Sud, in cui molti giovani avvocati svolgono un'attività
"precaria". Ma Alpa è ottimista: «Sul
mercato assicurativo c'è ormai abbastanza concorrenza,
per cui dovrebbe essere possibile stringere accordi per ottenere
tariffe favorevoli, come hanno già fatto i notai assicurandosi
con i Lloyd's di Londra».
L'antiriciclaggio. Alpa si è detto più preoccupato
per il progetto di terza direttiva europea antiriciclaggio:
«Rafforza la figura dell'avvocato prevedendo che assuma
anche funzioni pubbliche, ma in nome della lotta al terrorismo
rischia di trasformarlo in un delatore quando gli impongono
di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni
sospette anche nel corso di consulenze su operazioni finanziarie
che i clienti sarebbero anche solo intenzionati a effettuare.
Così ci s'imporrebbe di venir meno meno al segreto
professionale e al rapporto fiduciario con il cliente».
Il Cnf è impegnato anche per far riformulare la bozza
del regolamento di esecuzione del Dlgs 56/04 che attua la
seconda direttiva europea antiriciclaggio: «Il testo
allo studio del ministero dell'Economia — ha spiegato Alpa
— contrasta con la delega parlamentare e con la direttiva».
Maurizio Caprino
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